"Tre sono i pilastri della sanità italiana: sanità pubblica, integrativa e privata. Da fonti Istat, riferite al 2023, su 176 miliardi di euro di spesa sanitaria nazionale, 40 miliardi di euro sono sostenuti direttamente dalle famiglie italiane. Abbiamo 4 milioni e mezzo di italiani che rinunciano a curarsi per problemi economici e per le lunghe liste di attesa, 16 milioni che risultano usufruire di forme sanitarie integrative e altri ancora, per 40 miliardi di euro, si curano di tasca propria".
La sintesi dello stato dell'arte della sanità italiana è stata tracciata da
Andrea Giuseppe Tiberti, presidente della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo – Ets, nel corso dell’incontro "La normale diversità", un momento di confronto tra istituzioni, università, cultura ed associazioni su sanità pubblica e integrativa.
"Il
servizio pubblico è sotto-finanziato - prosegue Tiberti - e le
324 forme di sanità integrativa necessitano di essere regolate da una legge quadro di dettaglio. Il divario di reddito determina la possibilità o meno di prevenzione e cura. In questo quadro, il
modello del mutuo soccorso, quello vero, come quello della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo - Ets, è
un'efficace risposta al bisogno di servizi per la salute: difende il servizio pubblico e ribadisce il proprio ruolo sussidiario".