Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl sull'"introduzione del
delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle
donne e per la tutela delle
vittime". Il provvedimento è in capo ai ministeri della Giustizia, dell’Interno, della Famiglia, natalità e pari opportunità e della Riforme istituzionali e semplificazione normativa. La presidente
Giorgia Meloni ha presieduto la seduta da remoto.
"Oggi il Governo compie un altro passo avanti nell’azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime – ha dichiarato la presidente del Consiglio –. Il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge estremamente significativo, che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come
reato autonomo, sanzionandolo con l’ergastolo, e prevede
aggravanti e
aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Norme che considero molto importanti e che abbiamo fortemente voluto per dare una sferzata nella lotta a questa intollerabile piaga. Ringrazio i Ministri che hanno lavorato al provvedimento e che ci hanno permesso di raggiungere, alla vigilia della Festa della Donna, questo importante risultato".
"C'e' grande soddisfazione ed orgoglio per aver potuto, insieme ai colleghi, approvare questo disegno di legge", ha dichiarato la ministra del Lavoro,
Marina Calderone, nel corso della conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri che ha varato il ddl femminicidio. "Oggi - ha aggiunto - andare a definire il reato di femminicidio e assegnargli una dimensione autonoma cerdo che sia qualcosa di assolutamente necessario perché si tratta di un reato terribile cher spesso è l'epilogo tragico di situazioni che putroppo, ce lo dice l'esperienza, parlano di
violenze reiterate nel tempo". "Il governo sta mettendo in campo tutti gli strumenti" ha aggiunto.
"Un impegno crescente anche in termini di formazione e di sensibilizzazione del personale operante", ha spiegato il ministro dell'Interno,
Matteo Piantedosi. Il ministro ha sottolineato è importante che ci siamo norme di contrasto, ma serve anche una
formazione specifica di chi poi opera sul campo. Nel 2024, ha riassunto il ministro, sono stati 415 gli
arresti in flagranza per violenza contro le donne.