Dopo una serie di incontri e una lunga gestazione è stato firmato nel pomeriggio di ieri all'Aran il contratto 2022-2024 che interessa 1 milione e 286mila dipendenti, di cui 850mila docenti: aumenti medi mensili di circa
150 euro per 13 mensilità, con punte di
185 euro medi mensili per gli insegnanti, in base all'anzianità di servizio, e
240 euro medi mensili per ricercatori e tecnologi.Il contratto consentirà il pagamento di arretrati che per i docenti possono raggiungere circa 2mila euro. La richiesta dei firmatari è che si avviino subito le trattative per il rinnovo del contratto 2025-2027. Non ha firmato la Flc Cgil, secondo la quale "gli incrementi stipendiali previsti e per oltre il 60% già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale,
coprono neanche un terzo dell'inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del comparto".Soddisfatti tutti gli altri sindacati - Cisl, Uil, Gilda, Anief, Snals - e i ministri della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. "E' un risultato storico. Gli stipendi - dice quest'ultimo
- erano fermi da molti anni, dal 2009 al 2018, sotto diversi governi.