È iniziato l’esame parlamentare della legge delega di riforma dell’ordinamento forense, un passaggio atteso dall’avvocatura e ritenuto decisivo per l’aggiornamento della professione legale in Italia. L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) esprime apprezzamento per il recepimento, nel testo trasmesso dal Governo alle Camere, di numerose istanze avanzate dalla giovane avvocatura nel corso degli ultimi anni. 
“Nel provvedimento trovano spazio alcuni punti qualificanti oggetto di costante interlocuzione con il Consiglio Nazionale Forense ed il Ministero della Giustizia da parte di AIGA”, spiega il presidente dei Giovani avvocati italiani, Carlo Foglieni. “Tra questi, la riforma dell’Esame di Stato che, grazie proprio all’intervento della nostra Associazione, viene riformato prevedendo una prova scritta (redazione un parere ed un atto giudiziario) e una prova orale trifasica, secondo le modalità degli ultimi anni, scongiurando così il ritorno alla disciplina prevista dalla L. n. 247/2012 con tre prove scritte senza codici commentati e un orale su ben sette materie (civile, penale, procedura civile, procedura penale, più due materie a scelta e deontologia ordinamento forense) e quella inizialmente prevista dal testo della legge delega trasmesso ad inizio agosto al Consiglio dei Ministri”. 
A ciò si aggiunga inoltre superamento delle attuali incompatibilità, orientato a una maggiore apertura della professione e a una più aderente rappresentazione delle sue evoluzioni; la disciplina dei collaboratori di studio in regime di monocommittenza, finalizzata a riconoscere tutele e diritti a chi esercita la professione nelle forme più esposte; la valorizzazione delle reti tra professionisti come strumento di crescita, specializzazione e competitività; l’introduzione di una riserva di competenza esclusiva per l’attività stragiudiziale, a presidio della qualità dell’intervento dell’avvocato e della certezza delle prestazioni rese”.
“Si tratta di un risultato importante per tutta l’avvocatura, e in modo specifico per le nuove generazioni di professionisti – afferma Foglieni –. Abbiamo lavorato con serietà perché la riforma non si limitasse a un intervento formale, ma segnasse un passo in avanti verso un ordinamento più moderno, equo e capace di valorizzare il merito e le sfide poste dall’innovazione. Desidero ringraziare il presidente del CNF Francesco Greco per l’attenzione costante alle istanze della giovane avvocatura italiana”.