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I vantaggi e le opportunità che l'euro digitale comporterà sono diversi. Ce ne sono alcuni di interesse strategico, come l'indipendenza strategica europea. Noi, come abilitatori di Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) mettiamo più l'accento su alcuni aspetti che riguardano il fatto di avere una piattaforma unitaria, omogenea in tutta Europa, che
consente di creare casi d'uso di pagamento più facilmente scalabili per l'Europa, creando anche un level play field in cui società più piccole possono competere nell'ambito dei pagamenti digitali e innovare". Lo ha detto a Teleborsa
Giulio Rattone, Chief Operating Officer di Fabrick, in occasione del Salone dei Pagamenti in corso a Milano.
"Per quel che riguarda le imprese e i cittadini, è ragionevole pensare che l'euro digitale - per il suo stesso principio di funzionamento in termini di modello di compensazione -
porterà un abbassamento dei costi e delle commissioni di merchant, che è un tema molto sentito, perché - con lo spostamento sempre più evidente del transato dal contante ai pagamenti digitali - il tema delle merchant fee è un tema estremamente rilevante e sentito", ha spiegato.
Fabrick "si occuperà di realizzare alcune parti della piattaforma dell'euro digitale
con Almaviva - ha raccontato Rattone - In particolare,
realizzeremo l'app che i cittadini avranno in mano per fare i pagamenti, perchè i pagamenti con l'euro digitale avverranno via mobile. Ci sarà anche la possibilità di avere la carta, ma non si parte con la carta di plastica per arrivare all'emulazione sul telefono: si parte già innovativi. Quindi quello che verrà utilizzato nei punti vendita per pagare, quello che verrà utilizzato per pagare nell'esperienza di mobile commerce ed e-commerce".
"In più - ha aggiunto -
realizzeremo il tool kit che potrà servire alle banche per integrare le funzionalità dell'euro digitale e gestire questo wallet - quindi transazioni, saldo, movimenti nella propria companion app, nella mobile banking app della banca - perché un principio fondamentale dell'architettura dell'euro digitale è che sarà offerto dalle banche, dai PSP e non direttamente dalla BCE, che fornirà l'infrastruttura per le banche per consentirne il funzionamento".
Guardando allo scenario competitivo tra Stati Uniti ed Unione europea, ha fatto notare che "c'è una forte differenza fra l'approccio americano a tutte le innovazioni che riguardano il mondo dei pagamenti, e in generale dell'intermediazione finanziaria, che è quello di muoversi molto meno regolati e di occuparsi dopo delle conseguenze. In Europa abbiamo un modo differente: vogliamo fare business, ma comunque cercando di tutelare di più i cittadini. In Europa si stanno moltiplicando le iniziative di emissione di stablecoin. Finora non ci sono state, perché non c'era un framework normativo che lo consentisse in modo pratico, ora
abbiamo la MiCA e quindi vediamo correttamente un moltiplicarsi delle iniziative private che affiancano l'iniziativa pubblica dell'euro digitale".
"Secondo me sono anche su due piani differenti: l'euro digitale è la digitalizzazione dell'euro che punta all'inclusività. Avrà anche delle modalità di funzionamento simile al contante - ha detto il COO di Fabrick - Mentre le
stablecoin abiliteranno anche casi d'uso differenti e sono un'iniziativa privata, ma in un contesto regolamentare che tende a tutelare i cittadini europei".
(Foto: Giovanni Ricciardi)