Giovani imprenditori sempre più "smart" negli affari senza rinunciare al fisico

Uno studio Visa ha analizzato i comportamenti dei giovani imprenditori italiani under 36 nella relazione con le banche e nella gestione dle loro business
Pubblicato il 29/10/2025
Ultima modifica il 29/10/2025 alle ore 15:35
Teleborsa
I giovani imprenditori in Italia sono protagonisti di un nuovo modo di fare impresa e di nuove relazioni con le banche, più attenti a modelli integrati, digitali e orientati ai mercati internazionali. È quanto emerge dal Next Gen SMB Italy Report di Visa, uno studio presentato al Salone dei Pagamenti, che offre uno spaccato dei comportamenti degli imprenditori under 36.

"Le PMI guidate da giovani imprenditori in Italia stanno diventando un reale motore di cambiamento dell’economia: adottano strumenti digitali, esplorano mercati globali e sperimentano nuovi modelli di vendita. Capire le loro esigenze è essenziale per costruire soluzioni bancarie che soddisfino davvero le loro priorità di business", spiega Stefano M. Stoppani, Country Manager di Visa Italia, aggiungendo che "i pagamenti digitali, in questo scenario, si posizionano come elemento chiave per sostenerne le aspettative di crescita, in modo flessibile e personalizzato, grazie alla loro capacità di abilitare una movimentazione del denaro semplice, veloce e sicura, in Italia e a livello internazionale”.

Secondo lo studio, le banche restano un punto di riferimento per gli imprenditori under 36, ma la relazione con gli istituti tradizionali si fa più selettiva: il 67% degli imprenditori possiede almeno un conto in una banca tradizionale, ma solo il 55% lo considera primario. Più spazio ai modelli ibridi, dove strumenti FinTech e soluzioni digitali si affiancano ai canali bancari classici. Anche la percezione di sicurezza evolve: cresce la fiducia nelle piattaforme FinTech, considerate sempre più affidabili per la protezione delle informazioni finanziarie, con un livello di confidenza (50%) che si avvicina a quello riconosciuto alle banche tradizionali (55%).

L’innovazione tecnologica è ormai nel Dna delle giovani imprese - il 62% dei giovani imprenditori utilizza strumenti online o mobile per le operazioni quotidiane - ma soprattutto emerge una tendenza a sperimentare nuove soluzioni: il 43% utilizza tool di accounting, il 36% adotta sistemi di pagamento integrati, il 30% strumenti di gestione della spesa, il 24% piattaforme online per i prestiti alle PMI e il 20% applicazioni di cashflow management.

L’inclinazione all’innovazione fa coppia con una maggiore vocazione internazionale: le vendite oltre confine rappresentano il 25% del fatturato delle imprese guidate da under 36, e la spesa in marketing estero arriva al 33%.

Sul fronte della comunicazione emerge un cambio di paradigma: il 64% utilizza i social media per promuovere il proprio business e il 55% per dialogare con i clienti, ma un dato significativo riguarda anche l’informazione: oggi il 34% dei giovani imprenditori si affida ai social per aggiornarsi su prodotti e servizi finanziari.

Per quanto riguarda i pagamenti si rileva una netta evoluzione: se il bonifico bancario resta diffuso (45%), tra gli imprenditori under 36 cresce l’adozione di pagamenti mobile (32%), carte virtuali (25%) e transazioni peer-to-peer (22%). I giovani non si limitano a usare nuovi strumenti, ma si aspettano vantaggi concreti, come rewards o sconti, a conferma di un approccio sempre più orientato al valore. Nonostante questo, i giovani imprenditori non rinunciano al contatto diretto ed il 39% delle operazioni viene ancora svolto in filiale.

L'’integrazione dei software (23%) e la disponibilità di servizi online e mobile (31%) diventano cruciali nella scelta dell’istituto, ma giocano un ruolo rilevante anche la presenza fisica delle filiali (31%) ed il costo delle commissioni applicate nelle transazioni (32%).