"Il
lavoro del personale della scuola è un lavoro gravoso, e non riguarda solo gli educatori e il personale dell’infanzia – già inseriti tra le categorie che svolgono attività usuranti – ma coinvolge tutti gli ordini di scuola e tutte le figure del comparto scolastico.
In particolare,
il personale docente affronta ogni giorno sfide complesse, lavorando costantemente con gli stessi gruppi di studenti, spesso in situazioni difficili. Per questo, il lavoro degli insegnanti e di tutto il personale scolastico
dovrebbe essere equiparato alle attività usuranti, consentendo di accedere ai benefici previdenziali e agli anticipi pensionistici previsti per tali categorie". Lo ha dichiarato
Daniela Rosano, segretario generale Anief."Pur non trattandosi di un lavoro fisicamente pesante come quello dei lavoratori notturni o di chi svolge mansioni manuali gravose,
l’attività scolastica comporta un notevole carico psicologico e una forte sollecitazione del sistema nervoso. Questo aspetto deve essere riconosciuto anche ai fini pensionistici.
Aumentare in modo indiscriminato l’età pensionabile significherebbe penalizzare ulteriormente il personale della scuola, che già svolge un lavoro usurante.
È quindi necessario prevedere forme di pensionamento anticipato e riconoscere ufficialmente la natura gravosa di questa professione, anche alla luce dei numerosi studi che evidenziano come il burnout colpisca in modo particolare gli operatori del settore scolastico", conclude Rosano.