L’analisi condotta dal
Centro Studi di
Confindustria Accessori Moda per Assocalzaturifici evidenzia a livello nazionale, nel cumulato gennaio-giugno, un calo sia del
fatturato (-5,6% tra gli associati partecipanti alla rilevazione trimestrale) sia della
produzione industriale (-9,5% l’indice Istat, con una riduzione tendenziale del -7,5% nel periodo aprile-giugno dopo il -11,4% del primo trimestre).
L’
export – che storicamente "traina" l’industria calzaturiera italiana, dal momento che l’85% delle calzature prodotte nel nostro Paese è destinato ai mercati esteri – resta positivo nelle paia (+3,7%) pur calando in valore (-1,7%), frenato dalle performance nel Far East e nell’area CSI. Tengono i
mercati comunitari (+1,4% in valore), mentre prosegue il trend decisamente favorevole di Emirati Arabi (+25,3%) e Turchia (+15,5%).
Focalizzando l’attenzione a
livello regionale, nei primi sei mesi del 2025 nelle
Marche l’export di calzature e parti risulta in flessione del -9,1% in valore sull’analogo periodo 2024. Le prime 5 destinazioni dell’export marchigiano, che coprono il 46,2% del totale, sono risultate: Francia (-10,7%), Germania (+2%), USA (-19,8%), Cina (-21%) e Belgio (-9,3%).
Continua irrisolta, stante la prosecuzione del conflitto, la questione dei paesi dell’
ex blocco sovietico: la Russia, settima, segna un -21,6%, mentre l’Ucraina, trentunesima, un -8,5%. Bene la Polonia, ottava destinazione regionale, che presenta un balzo pari al +42,4%. Indicazioni non positive anche per demografia delle imprese e occupazione.
Nel primo trimestre 2025 – cui si fermano al momento i dati regionali disponibili, per l’entrata in vigore ad aprile della nuova classificazione Ateco – il numero di
imprese attive nelle Marche (calzaturifici + produttori di parti) ha registrato, secondo Infocamere-Movimprese, un calo di -52 aziende (tra industria e artigianato), pari al -2,3% su dicembre 2024, accompagnato da un saldo negativo di -187 addetti.
Per quanto riguarda le
ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da INPS per le imprese marchigiane della filiera pelle nel primo semestre 2025 si registra un aumento del +26,9% rispetto all’analogo periodo del 2024: sono state autorizzate oltre 3,1 milioni di ore, un numero superiore del +162,4% anche rispetto alla situazione pre-Covid dei primi 6 mesi 2019.
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