"Il
processo disinflazionistico è terminato, e mi riferisco alle cause dell'inflazione che abbiamo sperimentato negli ultimi trimestri. Quindi siamo ancora in una buona posizione, anche perché l'inflazione è dove volevamo che fosse". Lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea (BCE),
Christine Lagarde, nella conferenza stampa che ha seguito la
decisione di lasciare i tassi invariati per la seconda riunione consecutiva.
"
Continuiamo ad essere in una posizione buona, ma non siamo su un percorso predeterminato", ha sottolineato, aggiungendo che "non voglio esagerare con l'accordo generale, ma abbiamo avuto una
decisione all'unanimità oggi sul lasciare i tassi invariati".
Lagarde ha evidenziato che "l'incertezza dalla situazione commerciale si è attenuata da giugno", ma "
non si può dire che i rischi siano scomparsi. Non si può dire che siamo a corto di sfide. Ci sono nuovi rischi. Probabilmente potrebbero essercene di nuovi. Potrebbero esserci nuove sfide, che rafforzano la nostra determinazione a prendere decisioni incontro dopo incontro".
Le
nuove proiezioni degli esperti della BCE tracciano un quadro dell'inflazione simile a quello dell'esercizio previsivo di giugno. Ne emerge che l'inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,1% nel 2025, all'1,7% nel 2026 e all'1,9% nel 2027 (vs stime precedenti di 2%, 1,6% e 2%).
Nel 2027 siamo a "
un bel 1,9%, ma è davvero dovuto all'impatto del tasso di cambio, con l'effetto simile che di solito ha, e questo è preso in considerazione nelle nostre proiezioni". In ogni caso, "abbiamo indicato molto chiaramente nella nostra strategia che una deviazione minima - se rimarrà minima e non durerà - non giustificherà necessariamente un movimento particolare".