"Oggi scriviamo un’altra pagina di politica industriale che impatterà positivamente, come già accaduto per Wartisla, su questo territorio. Ridiamo una
prospettiva produttiva e occupazionale solida al sito Adriatronics di Trieste e ai suoi 333 lavoratori, patrimonio aziendale e di competenze che non potevamo permetterci di disperdere. Abbiamo centrato l’obiettivo".
Questo quanto dichiarato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen.
Adolfo Urso, al tavolo ex Flextronics al Mimit, in cui l’azienda specializzata in ricerca, sviluppo e produzione di prodotti elettronici – rilevata dal
fondo FairCap per conto della sua controllata Adriatronics – ha reso noto l’accordo di vendita per l’intera area industriale di Trieste alla newco Startech Industries. Un importante annuncio che arriva all’esito del
processo di reindustrializzazione sollecitato fin dallo scorso febbraio dal Mimit, dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e dalle parti sociali, al fondo tedesco proprietario.Nel dettaglio,
Startech Industries andrà a produrre nel sito triestino trasduttori ottici di terza generazione per i datacenter, prevedendo un
piano di investimenti da 80 milioni di euro. Dal punto di vista occupazionale, l’azienda prevede l’assorbimento totale degli attuali 333 lavoratori, con la prospettiva, a pieno regime, di
un incremento fino a 420 dipendenti.La vicenda era iniziata a novembre 2024, quando la multinazionale americana Flextronics, a seguito del mancato rinnovo del contratto da parte del principale committente, aveva
annunciato la cessione del sito produttivo al fondo tedesco FairCap, che ha acquisito le attività per conto della controllata Adriatronics.
Il
Mimit ha prontamente convocato un tavolo di confronto con l’azienda, le organizzazioni sindacali, la Regione Friuli-Venezia Giulia e Confindustria; in tale sede, le parti, a seguito di diversi incontri, hanno denunciato la mancanza di trasparenza da parte dell’azienda e criticità legate all’assenza di un piano industriale credibile.
Lo scorso febbraio, sollecitato dal ministro Adolfo Urso e dalle parti coinvolte nella vertenza, i
l fondo FairCap si è finalmente reso disponibile a individuare un soggetto industriale in grado di assicurare continuità produttiva e occupazionale, garantendo una prospettiva di lungo periodo, oltre al rilancio del sito triestino.