Nel mese di
luglio in Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) sono state
immatricolate 1.085.356 autovetture, con un incremento del
5,9% rispetto a luglio 2024, ma con
un calo del 18,4% rispetto al luglio 2019, ultimo anno prima della pandemia. Il consuntivo dei primi sette mesi del 2025 si è chiuso con
7.900.877 immatricolazioni, praticamente stabile sullo stesso periodo del 2024 (-0,04%), ma
in calo del 19% rispetto al 2019. È quanto emerge da una nota diffusa dal
Centro Studi Promotor.Il CSP sottolinea come questo
risultato negativo contrasti con quanto avviene nel resto del mondo, dove i mercati hanno già recuperato e superato i livelli pre-pandemia. Le difficoltà europee sarebbero legate, secondo la nota, alle politiche dell’Unione Europea per la transizione energetica, in particolare al
divieto di immatricolazione di auto non elettriche dal 2035, misura non adottata da nessun altro grande mercato globale (con la sola eccezione del Regno Unito).
I dati diffusi oggi dall’
ACEA mostrano comunque un
incremento della quota di mercato delle auto elettriche, passata
dal 13,6% di luglio 2024 al 17,2% di luglio 2025. Un progresso, osserva il CSP, ancora lontano dagli obiettivi fissati, e accompagnato da serie preoccupazioni sull’andamento della produzione automobilistica in Europa.
In una lettera inviata il 27 agosto ad
Ursula von der Leyen, ACEA (associazione dei costruttori europei) e
CEPLA (associazione dei fornitori del settore) si afferma che "i piani dell’Unione Europea per l’automotive
dovrebbero andare oltre l’idealismo per riconoscere le attuali realtà industriali e geopolitiche e ricalibrare l’attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2 salvaguardando la competitività industriale, la coesione sociale e la resilienza strategica delle attuali catene di approvvigionamento europee".
"Come non condividere le richieste di ACEA e CEPLA, - ha commentato
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor -, se si considera che, come i dati pubblicati oggi dicono chiaramente, il mercato auto dell’Unione Europea, rispetto a quello del resto del mondo, ha accumulato
un ritardo del 19% per il mancato recupero del calo legato alla pandemia e del 7,5% per la mancata crescita che il mercato auto del resto del mondo ha conseguito dopo aver recuperato integralmente il calo dovuto alla pandemia".
(Foto: @pixel7propix on Unsplash)