Inflazione Regno Unito, Moneyfarm: complica le scelte della Bank of England

Pubblicato il 20/08/2025
Ultima modifica il 20/08/2025 alle ore 15:57
Teleborsa
L’indice dei prezzi al consumo nel Regno Unito è salito a luglio al 3,8%, rispetto al 3,6% di giugno, superando sia le aspettative di mercato (3,7%) sia la previsione della Banca d’Inghilterra (3,76%).

Si tratta del tasso d’inflazione annuo più alto da gennaio 2024, trainato dall’aumento delle tariffe aeree, dei prezzi alimentari e dei costi energetici. Sui prezzi al consumo stanno poi incidendo anche fattori strutturali, come l’incremento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro di aprile e gli adeguamenti del salario minimo.

La Banca d’Inghilterra si aspetta che l’inflazione raggiunga un picco del 4% a settembre per poi attenuarsi nel 2026. Tuttavia, secondo gli esperti di Moneyfarm, i "dati di luglio complicano lo scenario: le pressioni persistenti sui prezzi sconsigliano tagli prematuri dei tassi, mentre l’indebolimento della crescita e dell’occupazione invita alla prudenza".

"I mercati continuano ad anticipare tagli dei tassi entro la fine dell’anno, ma i dati di luglio evidenziano la sfida principale: bilanciare il controllo dell’inflazione con il crescente peso della politica monetaria restrittiva sull’economia".