L’indice dei
prezzi al consumo nel Regno Unito è salito a luglio
al 3,8%, rispetto al 3,6% di giugno, superando sia le
aspettative di mercato (3,7%) sia la previsione della Banca d’Inghilterra (3,76%).
Si tratta del tasso d’inflazione annuo
più alto da gennaio 2024, trainato dall’aumento delle
tariffe aeree, dei
prezzi alimentari e dei
costi energetici. Sui prezzi al consumo stanno poi incidendo anche
fattori strutturali, come l’incremento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro di aprile e gli adeguamenti del salario minimo.
La Banca d’Inghilterra si aspetta che l’inflazione raggiunga un picco del 4% a settembre per poi attenuarsi nel 2026. Tuttavia, secondo gli esperti di
Moneyfarm, i "
dati di luglio complicano lo scenario: le pressioni persistenti sui prezzi
sconsigliano tagli prematuri dei tassi, mentre l’indebolimento della crescita e dell’occupazione invita alla
prudenza".
"I mercati continuano ad anticipare
tagli dei tassi entro la fine dell’anno, ma i dati di luglio evidenziano la
sfida principale: bilanciare il controllo dell’inflazione con il crescente peso della politica monetaria restrittiva sull’economia".