Dall’introduzione del servizio nella primavera del 2024, la
possibilità di richiedere il passaporto presso gli uffici postali si sta affermando come
una delle innovazioni più rilevanti nei servizi pubblici locali. Particolarmente efficace nei comuni con meno di 15.000 abitanti, cuore del progetto Polis,
la misura ha già portato all’emissione di circa 90.000 passaporti, con una domanda in continua crescita.
Oggi il servizio è
attivo in 2.300 comuni e coinvolge 40 questure. Entro
marzo 2026 si prevede un’estensione fino a 6.900 comuni, riducendo drasticamente la necessità di recarsi in questura, soprattutto per chi vive in aree periferiche.
Dal 22 settembre il servizio sarà operativo anche a Brescia, Livorno, Trapani, Vercelli e Novara. I numeri parlano chiaro:
Verona (12.000 passaporti), Bologna (10.300), Vicenza (8.400) e Monza (6.400) guidano la classifica, ma anche le grandi città come Roma (4.850) e Milano (1.330), dove il servizio è stato attivato più di recente, registrano una crescita costante. Ben il 68% degli utenti ha optato per la spedizione a domicilio.
Dei 90.000 documenti rilasciati,
oltre 63.000 provengono da piccoli centri, a conferma dell’impatto positivo nei territori meno serviti. E da giugno, in circa 30 centri urbani privi di uffici postali, è ora possibile fare richiesta presso il comune più vicino, senza dover raggiungere la questura.
In alcune zone, come Vicenza, Monza, Bergamo e Potenza, la domanda è così elevata da rendere necessaria una ricalibrazione degli slot giornalieri in accordo con le questure. Una verifica con il Ministero dell’Interno è prevista per l’autunno, con l
’obiettivo di ottimizzare ulteriormente un servizio che si sta rivelando strategico per la modernizzazione della pubblica amministrazione.