DHL, ricavi in calo e EBIT sopra attese nel 2° trimestre

Pubblicato il 05/08/2025
Ultima modifica il 05/08/2025 alle ore 14:01
Teleborsa
DHL ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con ricavi in calo, mentre cresce la redditività operativa e viene confermata la Guidance per il 2025. DHL ha chiuso il trimestre al 30 giugno con ricavi pari a 19,8 miliardi di euro, in calo del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, scontando anche l'impatto negativo del cambio euro/dollaro, oltre che gli effetti di un calo dei volumi movimentati.

I ricavi della divisione Express ha visto i ricavi scendere del 6% a 5,87 miliardi di euro, mentre la visione Spedizioni e Trasporti globali ha visto scendere i ricavi del 5% a 4,62 miliardi. I ricavi della Supply Chain sono in calo del 4% a 4,18 miliardi, mentre quelli da eCommerce sono scesi dell'1% a 1,66 miliarid.

"Nel secondo trimestre, i conflitti commerciali e le tensioni geopolitiche hanno influenzato le dinamiche economiche globali", ha spiegato la CFO Melanie Kreis, aggiungendo "prevediamo una persistente volatilità dell'economia globale nella seconda metà dell'anno. La nostra attenzione al miglioramento dell'efficienza e alla crescita dei mercati sta dando i suoi frutti in questa situazione".

Nonostante il calo dei ricavi, la redditività si conferma in aumento, con EBIT in crescita del 5,7% a 1,4 miliardi di euro ed un margine in miglioramento al 7,2% dal 6,5% dell'anno precedente. A sostenere la crescita dell'EBIT, che supera le stime di consensus, ha contribuito il controllo dei costi (carburante e lavoro).

Il flusso di cassa operativo è salito a 1,71 miliardi di euro, rispetto agli 1,61 miliardi di euro del secondo trimestre del 2024. Il flusso di cassa libero è sceso del 78%, passando da 345 milioni di euro a 76 milioni di euro.

Alla luce di questi risultati, DHL ha confermato la guidance per l'intero 2025, indicando un EBIT di oltre 6 miliardi di euro ed un free cash flow di 3 miliardi di euro. L'azienda ha aggiornato in meglio la sua dichiarazione sui rischi commerciali, affermando che le prospettive escludono l'impatto di una "potenziale ulteriore escalation dei dazi".