L'accordo Stati Uniti-Europa sui dazi regge: ai beni importanti in USA dall'Europa
sarà applicata una tariffa del 15%, come stabilito dall'accordo in Scozia firmato dal Presidente americano Donald Trump e dalla Presidente europea Ursula von der Leyen. Per il resto, la lista dei dazi applicati ai vari paesi partner degli Stati Uniti richiama alla memoria un vecchio elenco dei buoni e cattivi sulla lavagna di scuola.
Il Presidente americano
Donald Trump, la scorsa notte,
ha firmato l'ordine esecutivo con cui impone
nuove tariffe ai paesi partner, sia quelli con cui ha concluso accordi commerciali specifici, sia quelli con cui non ha concluso alcun accordo (in questo caso sono applicati dazi maggiorati). L'ordine è stato firmato dall'inquilino della Casa Bianca poco dopo la mezzanotte italiana, quando in USA non era ancora scattata la
deadline del 1° agosto. Le nuove tariffe non entreranno in vigore immediatamente, ma saranno
effettive dal prossimo 7 agosto e non potranno essere modificare prima del 5 ottobre 2025.
Le tariffe applicate dagli USA vanno
da un minimo del 10% (nel caso del Regno unito)
ad un massimo del 41% (alla Siria). L'Europa, nonostante il dibattito aperto dall'accordo siglato in Scozia e le critiche più o meno velate dei leader europei, si vede confermare la tariffa calmierata del 15%.
Stesso dazio del
15% al Giappone, con cui è stato siglato l'accordo una settimana prima della UE, mentre il
Regno Unito incassa la tariffa più bassa fra quelle applicate
del 10%. Punito il
Canada, con un aumento del dazio dal 25%
al 35%, a causa della resistenza del Premier Mike Carney a cedere alle minacce ed alle imposizioni di Trump. Alla berlina anche la
Svizzera con una tariffa che sale
al 39%. Il
Brasile per ora mostra una tariffa del 10%, ma un ordine firmato da Trump avrebbe aggiunto un ulterior
e dazio del 40% su alcune merci. Nella lista dei 92 paesi considerati c'è anche
l'India cui verrà applicato un dazio
del 25% e la
Corea del Sud del 15%. La tariffa più alta viene applicata alla
Siria al 41%. Per tutti gli altri paesi non inclusi nella lista verrà applicata una tariffa base del 10%.
L'ordine firmato da Trump stabilisce anche un
dazio del 40% su qualsiasi
merce che la dogana statunitense consideri "trasbordata" allo scopo di evitare tariffe più alte, come avviene talvolta per i prodotti cinesi, che vengono importanti e riconfezionati in altri paesi per poi essere esportati in USA.