Norme a sostegno dei comparti produttivi e, in particolare, per garantire la continuità produttiva e la sicurezza degli stabilimenti del colosso siderurgico, previsto un finanziamento fino a 200 milioni di euro per il 2025: nella giornata di ieri il Senato - confermando la fiducia chiesta dal Governo - ha approvato il decreto ex Ilva che adesso passa alla Camera per la conversione in legge, prevista entro il 25 agosto.
“È
prevalsa la responsabilità. Ora aspettiamo la scelta di Taranto”, ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando il via libera al Decreto che però non soddisfa le opposizioni.
Intanto si guarda
all'incontro, in programma alla fine del mese, al Ministero delle Imprese in cui gli enti locali saranno chiamati ad approvare o meno il piano di decarbonizzazione per il rilancio dello stabilimento di Taranto.
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Siamo al ricatto, da parte del Governo, sulla firma di una bozza di Accordo di programma che è stato giudicato inaccettabile dagli stessi enti locali di ogni colore politico - dice Francesco Boccia del Partito Democratico che definendo il decreto "irricevibile", sottolinea come si sia provato di migliorarlo senza però trovare la collaborazione da parte della maggioranza che ha tirato dritto per la sua strada.
Nel dettaglio, come detto, il decreto introduce un finanziamento statale fino a
200 milioni di euro per il 2025, risorse che saranno utilizzate per interventi urgenti di messa in
sicurezza e manutenzione degli impianti. Particolare attenzione dedicata agli investimenti infrastrutturali nell’area ex Ilva: saranno semplificate le procedure autorizzative per interventi superiori a
50 milioni di euro.Infine, vengono stanziati
20 milioni di euro per una nuova tornata di integrazione salariale straordinaria, della durata massima di 6 mesi e non prorogabile.