Nei primi 6 mesi del 2025 le richieste di prestiti da parte delle famiglie
sono rimaste stabili rispetto al corrispondente periodo del 2024. Tuttavia, se guardiamo al singolo mese di giugno si riscontra una leggera contrazione che segna un -1,8%. E' quanto emerge dall’ultima analisi del
Barometro CRIF su fonte EURISC. In controtendenza, invece, l’importo medio che si attesta a 10.057 ruro, con una
crescita dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.Entrando nel dettaglio delle diverse forme tecniche di questi primi sei mesi dell’anno, i
prestiti personali ricevono una spinta del +11,4%, lo stesso vale per l’importo medio che mostra un aumento dell’1,6%, toccando un valore di 12.201 Euro. Dinamica inversa per i prestiti finalizzati, che segnano un -10,7% ma con un importo medio in recupero del +11,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, e un valore medio di 7.532 euro.
“Nel 2025, l
a domanda di prestiti ha mostrato segnali di stagnazione. Nonostante una crescita nei primi due mesi dell'anno, il periodo da marzo a giugno ha registrato prevalentemente segnali di contrazione. Le politiche di concessione del credito rimangono prudenti, con l'obiettivo primario di preservare la qualità degli attivi. Questa cautela è ulteriormente influenzata dalle incertezze geopolitiche, che possono impattare sulla capacità di rimborso dei richiedenti. Parallelamente, sebbene i prestiti finalizzati mostrino un trend negativo, questa contrazione è parzialmente compensata dall’adozione di nuove forme di finanziamento, come il Buy Now Pay Later (BNPL). Il comparto, inoltre, sta conoscendo una profonda trasformazione che ha portato gli istituti di credito a intensificare gli investimenti in IT e AI per stare al passo con l'innovazione e la competizione di fintech e operatori digitali. L'AI è un fattore chiave di questo cambiamento, destinato a diffondersi per efficientare i processi e migliorare la risposta al cliente. Ciò richiederà considerevoli investimenti per mantenere elevati standard di sicurezza e non perdere quote di mercato” – spiega
Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.