Il
commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, ha confermato che, nel prossimo bilancio a lungo termine dell’Unione europea, la
Politica agricola comune (PAC) manterrà una base giuridica separata. "Ritengo molto importante che sui punti principali siano il
Consiglio 'Agricoltura e pesca' e la commissione Agricoltura del Parlamento ad avere voce in capitolo", ha spiegato, intervenendo davanti alla commissione Agri dell’Europarlamento.
Hansen ha definito la battaglia per ottenere questa proposta giuridica separata "molto dura", sottolineando
che la PAC, con oltre 60 anni di storia, ha dimostrato nel tempo il suo successo e rimane una priorità per la Commissione. "Preferisco un’evoluzione a una rivoluzione", ha aggiunto, chiarendo che l’obiettivo è rendere la PAC "più semplice, mirata, moderna e incisiva".
Nel nuovo quadro finanziario, le risorse destinate al s
ostegno al reddito degli agricoltori e alla gestione delle crisi ammonteranno ad
almeno 300 miliardi di euro, ovvero l’80% del bilancio attuale, ha precisato Hansen. L’attuale
PAC vale complessivamente 386 miliardi di euro fino al 2027. Questi fondi saranno
"vincolati" e utilizzabili esclusivamente per il sostegno al reddito agricolo, senza possibilità di flessibilità o riforme, come inizialmente proposto. "È fondamentale per garantire stabilità e prevedibilità agli agricoltori", ha sottolineato il commissario.
La futura PAC sarà
integrata nel fondo unico del bilancio Ue, accorpando i due pilastri esistenti – pagamenti diretti e sviluppo rurale – ma ogni Stato membro investirà l’importo minimo vincolato nella propria dotazione, adattandolo alle esigenze specifiche dei piani nazionali e regionali.