Ursula von der Leyen incassa nuovamente la fiducia dell'Eurocamera. O meglio, ha visto la stragrande maggioranza dell'emiciclo respingere una mozione di censura targata estrema destra e bocciata con 360 voti contrari,
ai quali si sono contrapposti 175 sì e 18 astenuti. La presidente della Commissione, a Roma per omaggiare la conferenza sulla Ripresa ucraina organizzata da Giorgia Meloni, esulta ribadendo che, in un
"tempo imprevedibile, ci vuole una Ue forte".Ma il dato è che è, senza dubbio, più fragile. La maggioranza che l'ha sostenuta a luglio 2024, nonostante il rientro dello strappo dei Socialisti, continua a perdere pezzi, passando dalle iniziali 401 unità alle 370 del novembre scorso, fino ai numeri di questa Plenaria.
Da sottolineare che la premier italiana, un po' a sorpresa, ancora una volta ha deciso di non certificare il suo ingresso tra i gruppi che sostengono la Commissione, optando per la non partecipazione al voto. E, in una nota congiunta le delegazioni italiana, lituana, lettone (che sono due), ceca, bulgara e spagnola hanno sottolineato come la mozione dei sovranisti non sia
"la nostra battaglia". Hanno registrato un cambio di passo nella direzione voluta dai Conservatori in questo primo anno ma non hanno concesso l'endorsement alla Commissione, dando priorità "a maggioranze sui singoli dossier con le forze politiche affini, sia a destra che al centro".