GDF, fermata frode da 200 milioni di euro di crediti fiscali falsi con 45 società "cartiera"

Pubblicato il 11/07/2025
Ultima modifica il 11/07/2025 alle ore 08:41
Teleborsa
La Guardia di Finanza di Varese ha individuato e interrotto sul nascere un'ingente frode relativa all'indebita generazione di crediti fiscali, con successiva potenziale cessione di quest'ultimi ovvero utilizzo in compensazione, per un importo di circa 200 milioni di euro. L'attività di indagine svolta ha visto il coinvolgimento di 45 società "cartiera" e 18 persone indagate a vario titolo.

In particolare, si tratta di un credito d'imposta, denominato Deferred Tax Asset (DTA), inerente richieste di rimborsi per imposte falsamente dichiarate come versate in anticipo.

L'indagine è stata avviata con l'analisi delle società che avevano indicato tale credito d'imposta nella dichiarazione dei redditi esponendo importi di ingentissimo valore. Venivano così individuate 45 società, su tutto il territorio nazionale, con sede nelle province di Modena, Savona, Caserta, Treviso, Brescia, Milano, Napoli, Torino, Pescara e Roma, assolutamente prive di struttura societaria e del tutto inoperanti che avevano presentato la dichiarazione dei redditi al solo fine di ottenere il credito d'imposta per importi milionari, in un caso addirittura per circa 100 milioni di euro in un solo anno.

La Procura della Repubblica di Busto Arsizio, quindi, chiedeva ed otteneva dal locale Tribunale il sequestro dei crediti d'imposta fraudolentemente generati. All'esito delle valutazioni effettuate, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio ne disponeva il sequestro preventivo che veniva comunicato al Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio. In questo modo, è stato reso impossibile agli autori della frode di poter beneficiare degli indebiti rimborsi per circa 200 milioni di euro.