ABI, Patuelli: trasformare MES in organismo UE, Unione bancaria bloccata da un decennio

La relazione all'assemblea dell'Associazione Bancaria Italiana
Pubblicato il 11/07/2025
Ultima modifica il 11/07/2025 alle ore 10:37
Teleborsa
"Le banche in Italia hanno subito profonde crisi che hanno colpito diverse tipologie societarie e dimensionali e penalizzato il mondo bancario in fiducia e per gli oneri dei salvataggi". Lo ha detto Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), nella sua relazione all'assemblea annuale presso l'Università Bocconi a Milano.

"La ripresa delle banche in Italia, elemento fondamentale di stabilità e sviluppo, sotto la Vigilanza della Banca d'Italia e della BCE, è maturata prima della fine della lunga fase dei tassi a zero della BCE ed è dipesa da plurimi fattori", ha aggiunto. Secondo Patuelli state determinanti: le grandi ricapitalizzazioni delle banche, con gli aumenti di capitale e i continui cospicui accantonamenti di utili a riserve; le costosissime svalutazioni di crediti deteriorati; le profonde riorganizzazioni effettuate anche con i responsabili e costruttivi comportamenti delle Organizzazioni Sindacali del settore bancario e con la tutela di ciascun lavoratore; i grandi e continui investimenti in sempre più nuove tecnologie che le banche effettuano in concorrenza anche con gli operatori non bancari.

"L'accelerata modernizzazione bancaria, pur in presenza sempre di qualche criticità da non sottovalutare, ha reso più efficienti, competitive e redditizie le banche, pur gravate da tassazioni appesantite dalle cospicue addizionali IRES e IRAP - ha sostenuto - Queste accresciute solidità delle banche sono indispensabili: per garantirne la stabilità prospettica, per sempre nuovi investimenti innanzitutto tecnologici e per la continua maggior tutela dei dati; per sostenere l'applicazione dell'intelligenza artificiale e le innovazioni per migliorare sempre più i servizi per i clienti; per difendere sempre ulteriormente il mondo bancario e i clienti dagli infiniti attacchi criminali alla sicurezza tecnologica in un mondo sempre più instabile; per affrontare le nuove criticità dei mercati internazionali; per garantire sempre nuove possibilità di finanziamenti alle imprese e famiglie".

Nella relazione di Patuelli c'è stato ampio spazio per l'Unione europea, che deve assumere "rapidamente maggiori responsabilità, con nuove regole istituzionali, per non essere paralizzata da veti di piccole minoranze, e realizzando nuovi obiettivi d'integrazione".

Secondo il banchiere, "un salto di qualità necessita anche il MES, pensato in altre epoche come strumento intergovernativo: occorre trasformare il MES in un organismo della UE, con le stesse regole di trasparenza della BCE verso il Parlamento Europeo e con finalità più coerenti alle nuove sfide".

"Le regole di Basilea 3+ prudenziali per le banche, a lungo negoziate e concordate fra le Banche Centrali d'Occidente, non stanno entrando in vigore contemporaneamente e subiscono differenti applicazioni che alterano la concorrenza: tali disparità hanno preceduto l'annunzio dell'introduzione o accentuazione di dazi che contraddirebbero le libertà regolate dei mercati - ha detto il presidente dell'ABI - Se si sviluppassero guerre commerciali, i mercati ne soffrirebbero, aumenterebbero le incertezze per le imprese, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente e le banche ne subirebbero gli effetti. Si rischierebbe una nuova recessione".

Inoltre, "occorre far progredire l'Unione bancaria europea, bloccata per un decennio da discussioni sulla garanzia europea sui depositi (ora è dei Fondi interbancari nazionali) e di connessi limiti alla detenzione del debito pubblico da parte delle banche - ha sottolineato - L'Unione bancaria europea deve passare rapidamente dalla prevalente Unione di Vigilanza, all'Unione anche delle regole societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti".

"Difronte ai rischi delle pseudo cripto valute e dei cripto-derivati, innanzitutto di illegalità e riciclaggio - ha detto il presidente dell'ABI - devono essere esaminati i progetti, pubblici e privati, di nuovi circuiti europei di pagamenti che possono rappresentare processi di resilienza, competitività e sovranità monetaria europea, che devono essere sviluppati in stretta applicazione delle normative antiriciclaggio (sulle quali le banche collaborano strettamente con le Autorità) e che non devono penalizzare la indispensabile solidità di liquidità delle banche".