Il lusso Made in Italy rappresenta uno degli asset strategici più importanti per la crescita economica del Paese. Un comparto che unisce creatività, heritage e manifattura d'eccellenza, e che poggia in larga parte su imprese a conduzione familiare, chiamate oggi ad affrontare nuove sfide: transizione generazionale, apertura del capitale, governance evoluta e sostenibilità. Questo, in sintesi, quanto emerso da
InFabbrica, l'iniziativa messa a punto dal Wealth Management e Private Banking Italia di UniCredit per approfondire tematiche attuali, coinvolgendo imprenditori di rilievo del Made in Italy, aziende familiari ed esperti, a conferma dell'impegno della banca a supporto del tessuto produttivo nazionale.
L'incontro, tenutosi ieri presso la
"fabbrica-giardino" di Valvigna (AR), headquarter industriale del Gruppo Prada, si è articolato in due momenti principali: una visita guidata dello stabilimento e una sessione di approfondimento tematico con presentazioni e confronto.
Dopo i saluti istituzionali,
Fabio Quarato, professore presso l'Università Bocconi, ha presentato in anteprima un'analisi realizzata nell'ambito dell'
Osservatorio AUB – promosso da AIDAF, UniCredit e Università Bocconi – con un focus inedito dedicato alle aziende familiari del Fashion & Luxury.
L'analisi ha messo in luce alcuni dati chiave: L'incidenza delle aziende familiari nel settore è superiore di oltre 8 punti percentuali rispetto alla media nazionale, con una forte presenza nel segmento Abbigliamento, Distribuzione Fashion e Beni di Consumo (profumeria, arredo di design).
La redditività operativa delle imprese familiari del lusso si conferma elevata e in crescita, con
performance particolarmente brillanti nel segmento Gioielleria (ROI 2023: 14%).
Una maggiore solidità patrimoniale del settore, con un rapporto di indebitamento in costante calo e capacità di ripagare il debito in miglioramento rispetto alla media: il rapporto di indebitamento si è ridotto di circa 1/3 negli ultimi 10 anni.
Una maggiore apertura del capitale da parte delle imprese familiari del Fashion & Luxury (13,4% hanno ceduto quote significative) e la crescente presenza di donne nei board (nel 41,8% delle
aziende familiari sono presenti più del 33% di donne). Persistono tuttavia
criticità in tema di ricambio generazionale e inclusione dei giovani nei CdA, dove la presenza di consiglieri under 40 resta limitata (solo nel 24,2% dei casi).
I risultati della ricerca hanno fornito lo spunto per un
confronto aperto tra esperti e imprenditori del settore, in un dialogo interattivo moderato da UniCredit, al quale hanno preso parte
Lorenzo Bertelli, head of Corporate Social Responsibility, Gruppo Prada;
Remo Taricani deputy head of Italy, UniCredit;
Massimiliano Mastalia, responsabile Wealth & Large Corporates, UniCredit;
Renato Miraglia, head of Wealth Management e Private Banking Italy, UniCredit;
Quarato;
Giulia Molteni, group CMO, Molteni Group;
Lamberto Frescobaldi, presidente, Marchesi Frescobaldi; e
Manuela Soncini, head of Wealth Advisory, UniCredit.
"Le imprese familiari del lusso – ha dichiarato
Taricani – rappresentano l'essenza più autentica dell'eccellenza italiana, un patrimonio culturale, produttivo e identitario che UniCredit sostiene con strumenti su misura, relazioni di lungo termine e momenti di confronto, come InFabbrica, che favoriscono il dialogo e la crescita condivisa. Insieme possiamo accompagnare le famiglie imprenditoriali nel processo di crescita, apertura e innovazione, affinché continuino a essere ambasciatrici del Made in Italy nel mondo".