Wall Street chiusa per l'Independence Day

I dati sul mercato del lavoro migliorano le prospettive dell'economia Usa ma sullo sfondo resta il nodo dazi.
Pubblicato il 04/07/2025
Ultima modifica il 04/07/2025 alle ore 15:31
Teleborsa
Wall Street è chiusa oggi per l'Independence Day, il giorno nel quale negli Stati Uniti d'America si commemora l'adozione della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America il 4 luglio 1776, con la quale le Tredici colonie si distaccarono dal Regno di Gran Bretagna, governato all'epoca da Giorgio III.

Nella seduta ridotta di ieri – chiusa con un buon rialzo – l'attenzione è stata rivolta principalmente ai dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti che si sono rivelati migliori delle aspettative. I dati macroeconomici hanno migliorato le aspettative relative ad una tenuta dell'economia statunitense, un fattore che potrebbe convincere la Federal Reserve a rinviare di nuovo l'atteso taglio dei tassi nonostante la pressione esercita dal presidente Trump su Jerome Powell.

Risultano aver superato le attese i non-farm payrolls di giugno, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Sono stati infatti aggiunti 147 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a maggio erano state create 144 mila buste paga (dato rivisto da 139 mila), ma soprattutto sono stati di molto superiori ai 111 mila previsti dagli analisti. Parallelamente, sono calate leggermente le richieste di sussidio alla disoccupazione a 233 mila unità, 4 mila unità rispetto ai 237 mila della settimana precedente.

Sullo sfondo resta però il tema dazi. La deadline del 9 luglio fissata dal presidente Trump si avvicina: se da un lato sembra essere stato trovato un equilibrio nei rapporti con Pechino, restano aperti i negoziati con l'Unione europea. Il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, è di ritorno da Washington dove ha incontrato il rappresentante degli Stati Uniti per il Commercio, Jamieson Greer, il segretario per il Commercio, Howard Lutnick e il segretario al Tesoro, Scott Bessent, e oggi riferirà alla Commissione.

Da alcuni giorni è emersa la disponibilità di Bruxelles ad accettare dazi al 10% in cambio però del prosieguo delle trattative su alcuni settori chiave come quello dell’automotive e della farmaceutica, entrambi colpiti da tariffe al 25%.