A distanza di anni, noi cittadini e turisti affezionati all’
isola d’Elba ci ritroviamo a chiederci: che fine ha fatto lo sviluppo dell’area dell’aeroporto di La Pila? L’ampliamento tanto discusso – quei 150 metri di pista in più verso monte – non si è mai realizzato. E oggi quella zona, che avrebbe potuto essere un volano per l’economia locale, è ferma, abbandonata, segnata da un evidente degrado ambientale.
Mentre altre
destinazioni turistiche hanno saputo investire in infrastrutture moderne per migliorare i collegamenti e attrarre nuovi visitatori, l’Elba è rimasta indietro. E ora ne vediamo le conseguenze. L’accessibilità è uno dei punti chiave del turismo moderno, e la nostra isola continua a soffrire per
collegamenti insufficienti e
disagi logistici.
I
numeri parlano chiaro: nel 2023 le presenze turistiche sono crollate del 7,2% rispetto all’anno precedente. Luglio, da sempre mese di punta, ha registrato un calo del 9,2%. I
turisti stranieri – in particolare da Germania, Austria e Svizzera, che per anni hanno rappresentato una presenza costante – stanno diminuendo. E ci chiediamo perché: forse è diventato troppo complicato raggiungerci?
Un
aeroporto potenziato non avrebbe risolto ogni problema, ma avrebbe rappresentato un segnale, un’infrastruttura strategica per rilanciare l’isola. Avrebbe migliorato i collegamenti con il continente, reso più semplice l’arrivo di visitatori da tutta Europa, incentivato nuovi investimenti nei servizi, nella ristorazione, nell’accoglienza.
Invece, siamo fermi. Paghiamo l’assenza di una
visione chiara, la mancanza di coraggio nelle scelte. E intanto l’Elba rischia di perdere terreno rispetto a località più lungimiranti.
Ci dispiace vedere un
territorio così bello e ricco di potenzialità restare bloccato da scelte mancate e promesse non mantenute. Ci auguriamo che qualcuno ascolti questa voce: è quella di chi ama davvero l’isola e non vuole vederla perdere altre opportunità.