Bank of America (BofA) ritiene che la capacità delle banche europee di superare le frizioni politiche in materia di fusioni e acquisizioni (M&A) sarà un fattore chiave per la performance dei titoli, soprattutto se ciò avverrà con il benestare dell'UE. L'
M&A offre valore sia ai potenziali acquirenti che agli obiettivi in ??fase di consolidamento di mercati frammentati, con ROI compresi tra circa il 15 e il 18%, si legge in una nota che si concentra sulle banche spagnole e italiane, e dove vengono
ribaditi i giudizi "Buy" su UniCredit, BBVA e Sabadell.
Guardando agli
istituti italiani, BofA alza il target price su
Intesa Sanpaolo (a 5,5 euro per azione da 5, raccomandazione tagliata a Neutral da Buy), su
UniCredit (a 68 euro per azione da 65,3, Buy confermato), su
Banco BPM (a 10,8 euro per azione da 10,6, Neutral confermato), su
MPS (a 9,7 euro per azione da 6,6, upgrade a Buy da Neutral), abbassato su
BFF Bank (a 13 euro per azione da 13,5, Buy confermato), alzato su
Poste Italiane (a 16,6 euro per azione da 13, Underperform confermato).
Analizzando
Intesa Sanpaolo, viene spiegato che "è il campione nazionale in Italia, con circa il 90% dei suoi utili generati a livello nazionale, un punto di forza ma anche un limite". Con una generazione organica di capitale di oltre 300 punti base all'anno e DTA di circa 100 punti base, Intesa potrebbe continuare a distribuire più dividendi/riacquisti di azioni proprie. Sebbene ciò sia ancora prezioso, la sua principale
sfida a medio termine rimane come esportare la sua storia di successo all'estero e perseguire la crescita.
Su
MPS, viene fatto notare che ha un CET1 del 19,6%, ovvero un buffer di capitale di 1.082 punti base oltre il requisito minimo. Ciò equivale a un eccesso di 7,9 miliardi di euro al netto delle imposte differite attive (DTA), appena al di sotto della sua capitalizzazione di mercato, il che
implica un valore prossimo allo zero per la banca stessa. Il mercato sta implicitamente scontando che questo livello di capitale in eccesso venga azzerato, il che "riteniamo sia estremo". BofA aumenta la stima sull'utile per azione (EPS) di circa l'11% nel 2026-27 e ora è di circa il 15-16% superiore al consenso.