Arriva il
via libera "condizionato" della UE all'Offerta Pubblica di Scambio promossa da
Unicredit su Banco BPM, che viene ammessa dalla Commissione a patto che vengano soddisfatti gli impegni assunti dalla Banca con la cessione di 209 filiali nel Nord Italia. E dal momento che il 21 giugno scadrà anche il periodo di sospensiva deciso da Consob, la Banca di Piazza Gae Aulenti ha già fatto sapere che da
lunedì 23 giugno riprenderà in Borsa la raccolta delle adesioni. Ma resta il nodo del Golden Power e delle dure condizioni imposte dal governo, che rischia di far saltare tutto, come ribadito dall'Ad di Unicredit in una intervista a Repubblica.
L'indagine della Commissione e gli impegni di UnicreditLa C
ommissione europea ha accertato che l'acquisizione di Banco BPM
non pone problemi per la concorrenza, fatte salve alcune "sovrapposizioni" fra le attività delle due banche in alcune aree specifiche dell'Italia. Per rispondere alle preoccupazioni della Commissione in materia di concorrenza,
UniCredit si è quindi impegnata a cedere 209 succursali situate in aree geografiche ben definite, in cui vi è una sovrapposizione problematica, rimuovendo così tutti gli ostacoli all'operazione.
Nell'indagine la Commissione ha riscontrato che,
a livello locale, l'operazione proposta solleverebbe
problemi di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per quanto riguarda i servizi bancari destinati ai consumatori al dettaglio che per quelli destinati alle le PMI, determinando una
"sovrapposizione orizzontale" in 181 aree locali. A livello regionale, l'operazione proposta non solleverebbe invece problemi di concorrenza, ne solleverebbe preoccupazioni in merito a possibili rischi di coordinamento nel mercato bancario italiano.
Fine della sospensiva di ConsobA seguito della decisione della UE ed in vista dello scadere del periodo di
sospensiva di 30 giorni disposto dalla
Consob, che avrà
termine il 21 giugno, UniCredit ha fatto spere che il periodo di
adesione all'OPS, in Borsa, riprenderà a decorrere
da lunedì 23 giugno 2025.Successivamente, la documentazione di offerta sarà aggiornata mediante la pubblicazione, previa approvazione della Consob, di un supplemento sia al prospetto che al documento di offerta, con la conseguente possibilità di recesso dall'offerta per coloro che vi avessero aderito nei termini di legge.
Ma l'OPS resta in bilicoResta ora da capire
cosa deciderà di fare l'Ad di Unicredit, Andrea Orcel, che ha più volte dichiarato che potrebbe ritirare l'offerta. Ultima uscita oggi su La Repubblica, cui ha dichiarato che la banca tenterà di superare le
resistenze del governo, che non hanno a che fare cn un "problema di sicurezza", "ma
se non riusciremo a risolvere, come è probabile,
ci ritireremo".
"Il nostro
ricorso al TAR è un fatto di tutela giuridica, per il nostro Cda e la nostra società", ha proseguito l'amministratore delegato di UniCredit, spiegando che
al Banco BPM, dopo l'uscita di scena di Unicredit, "
resterà Credit Agricole come azionista di riferimento col 20% o forse di più, ma il Banco "dovrà dimostrare le promesse che ha fatto e remunerare i suoi azionisti come sarebbero stati remunerati nel caso in cui ci sarebbe stata l'operazione".
Anche ieri, in occasione dell'evento Young Factor, che ha visto riuniti a Milano i Ceo delle principali banche italiane,
Orcel si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, denunciando che
"l'Europa non è pronta a fare la Banking Union" e non è un problema di operazioni "transfrontaliere", ma vi sono
resistente anche a livello nazionale. "BBVA in Spagna ha gli stessi problemi che abbiamo noi su BPM in Italia e gli stessi problemi che abbiamo su Commerzbank in Germania - ha spiegato il manager - quindi non è una questione di un Paese o transfrontaliero, in questo momento i governi hanno un punto di vista che molte volte diverge da quello di chi fa M&A e interpretarlo è importante, è una lezione per tutti".