"E' in atto una deriva pericolosa che
rischia di mettere in ginocchio uno dei settori più vitali dell’economia italiana: l
’artigianato. Sempre più imprese e lavoratori ci segnalano una crescita preoccupante di casi in cui, dopo aver eseguito i lavori con professionalità e nel rispetto degli accordi, si ritrovano
senza essere pagati. Non da aziende subappaltatrici, come accadeva in passato, ma da committenti privati che hanno imparato a usare la contestazione come strumento per sottrarsi ai propri obblighi". A lanciare l’allarme è
Federcontribuenti, oggi a Milano, durante un incontro per presentare la piattaforma digitale in
Intelligenza Artificiale, Federsviluppo, dedicata alle Pmi e artigiani. "Si va dalle accuse infondate di lavori eseguiti male - ha affermato il
presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella - a pretese surreali su dettagli non previsti, fino alle lamentele su tempi e pulizie di cantiere. In troppi casi, il tutto si risolve con un cinico: "Mi faccia causa, io ho l’avvocato". Una frase che si sta trasformando in un vero e proprio modus operandi. F
edercontribuenti ritiene inaccettabile che un professionista che lavora con le mani e con serietà venga costantemente esposto a questi abusi, privato di ogni tutela e costretto ad avviare lunghi e costosi contenziosi per ottenere il dovuto. Senza contare che spesso gli artigiani, pur di non perdere una commessa, accettano condizioni rischiose: senza acconti, senza contratti blindati, senza garanzie. Ma non può essere sempre e solo il più debole a pagare il prezzo della mancanza di regole e tutele efficaci".
"Ecco perché, Federcontribuenti
chiede con forza che venga garantito l’accesso al Fondo di Garanzia anche agli artigiani vittime di mancati pagamenti da parte dei privati. Non si tratta di assistenzialismo, ma di giustizia: se un lavoro è stato eseguito e documentato, e il pagamento non avviene per malafede o abuso, lo Stato deve intervenire a tutela del lavoratore, anche con una copertura parziale, per poi rivalersi sul debitore. È necessario creare un meccanismo snello e trasparente, accessibile agli artigiani danneggiati, con tempi certi di risposta e indennizzo. Un fondo pubblico, o una sezione dedicata del già esistente Fondo di Garanzia, che consenta di spezzare questa catena di soprusi.
Non possiamo permettere che la fame di lavoro si traduca in lavori fatti gratis", dichiara Federcontribuenti.
"L’artigianato non è residuale: è un
patrimonio economico, sociale e culturale del nostro Paese. Ma senza regole, senza protezione e senza rispetto, le imprese chiuderanno, pur avendo lavorato e fatturato. È una vergogna -conclude la nota - che non possiamo più tollerare".