Dazi, Giorgetti: possibile accordo ragionevole Usa-Ue

Imprese italiane resilienti, dazi limitati gestibili
Pubblicato il 22/05/2025
Ultima modifica il 22/05/2025 alle ore 17:03
Teleborsa
Sui dazi "l'interesse comune è trovare un'intesa. Una ritirata totale delle posizioni americane mi pare improbabile ma in relazione agli annunci di partenza credo che alla fine si troverà soluzione ragionevole". Lo ha detto il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, intervistato al Festival dell'Economia di Trento, in collegamento dal G7 in Canada. Secondo Giorgetti "sarà molto difficile che l'accordo finale sia molto diverso da quello fatto con gli inglesi".


L'economia italiana ha delle peculiarità, abbiamo imprenditori piccoli e medi con una capacità di resilienza pazzesca, sono convinto che un ammontare dei dazi limitato sia gestibile da parte loro", dice ancora il Ministro che avverte: "Ci sono alcuni settori, come il farmaceutico, che invece, in termini di competitività rispetto ad altre locazioni, potrebbero pagare un prezzo significativo: Per questi settori bisogna essere "molto vigili" e avere "un negoziato importante".

"Mi sembra che prima di tutto dobbiamo chiarirci le idee sul concetto di difesa, poi parliamo di numeri e l'Italia farà la sua parte, considerando che è molto difficile politicamente aumentare le spese militari e tagliare la spesa sociale. Dobbiamo trovare un sistema alternativo, magari con la partecipazione dei privati, per evitare un tragico trade-off".

Giorgetti ha sottolineato che "il problema dell'Europa oggi - in Canada per il G7 finanze - è che ha altri soggetti che sono pronti e reattivi a rispondere mentre noi abbiamo dei sistemi di governance che implicano percorsi molto complicati. Basta pensare che adesso in Europa siamo allo stop di clock, dobbiamo totalmente eliminare la normativa regolatoria che abbiamo approvato negli ultimi 3 anni: questa è la dimostrazione che dobbiamo essere più flessibili nell'approccio.

Vertici come Ecofin e G7 finanze "sono tutti utili", soprattutto in "una fase storica di cambiamento degli equilibri globali": dice il Ministro evidenziando quanto "partecipare a questi vertici importanti e partecipare da protagonista, con uno standing che all'Italia viene riconosciuto in questo momento, sia estremamente produttivo per gli interessi nazionali. Non voglio fare un discorso di vanto per il governo: è una realtà oggettiva che tutti coloro che partecipano al dibattito internazionale, anche i privati, i soggetti del commercio, chi gira il mondo, hanno tutti percepito. Di questo possiamo andare assolutamente fieri".