Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica,
Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato che il
nuovo piano di incentivi delle auto elettriche è stato reso possibile grazie a fondi del
PNRR "spostati dalla decarbonizzazione", una parte dei quali erano utilizzati sul fronte dell'
idrogeno. "Non c'era sufficiente domanda", ha dichiarato il ministro intervistato nel corso di un evento del Forum PA in corso a Roma, perché il passaggio all'idrogeno stesso è "lento nella conversione industriale". "Quindi – ha affermato – li abbiamo spostati su un fronte che va affrontato", per "stimolare il ricambio con veicoli a basse emissioni".
A margine del Forum il ministro ha precisato che gli incentivi "sono limitati a
fasce di povertà o di estrema necessità nel ricambio", come ad esempio i veicoli commerciali. "Abbiamo ancora molti
veicoli commerciali Euro 1 e Euro 2 - ha dichiarato –, quindi con un tasso di emissione che è quasi 30 volte il tasso di emissione degli Euro 6".
Parlando di
energia, durante l'intervista il ministro ha affermato che a giorni ci sarà il parere della conferenza unificata" sul
nucleare. "Non inficerà la procedura", ha sottolineato, aggiungendo che poi ci sarà "libertà del Parlamento di calendarizzare l'iter".
Il merito alla recente decisione della giustizia amministrativa del
Lazio che chiede la modifica di parte del decreto sulle
aree idonee per le
rinnovabili, il ministro il ministro ha spiegato che ci sarà "un confronto anche rapido con il sistema delle Regioni per chiarire i rapporti". La situazione è "convulsa" e "l'impegno" è appunto "dare una soluzione possibilmente più rapida possibile". "Ma il tutto - ha aggiunto - deve essere anche compatibile con le ipotesi di valutazione della Corte costituzionale rispetto alle leggi regionali e anche alla legge nazionale. C'è un incrocio di temi, perché la sentenza non è stata una sola, sono state diverse".