Italia, banche ben posizionate per venti contrari dell'economia. Incognita M&A

L'analisi di Scope Ratings
Pubblicato il 20/05/2025
Ultima modifica il 20/05/2025 alle ore 18:07
Teleborsa
Il numero senza precedenti di annunci di M&A bancarie negli ultimi mesi rimodellerà il panorama bancario italiano se le offerte andranno a buon fine. Questo consolidamento, secondo Scope Ratings, è credit positive, in quanto porta a maggiori economie di scala, maggiore potere di mercato e migliori performance finanziarie a medio termine.

"Tuttavia, le dinamiche competitive e puramente strategiche potrebbero comportare un rischio di esecuzione più elevato, come il pagamento di somme eccessive per le operazioni target o la stipula di combinazioni non ottimali - ha avvertito Alessandro Boratti, analista capo per le banche italiane - Questi rischi stanno diventando più evidenti, soprattutto perché le difese contro le acquisizioni, il posizionamento competitivo e le considerazioni relative alla quota di mercato influenzano sempre di più le strategie".

L'agenzia di rating tedesca evidenzia che il coinvolgimento politico sta aggiungendo ulteriore peso ad alcune operazioni. Il governo italiano ha da tempo espresso il desiderio di creare un terzo grande gruppo bancario in grado di competere con Intesa e UniCredit, quindi il suo sostegno all'integrazione tra MPS e Mediobanca non è stato una sorpresa. Tuttavia, ha imposto diverse condizioni all'offerta di UniCredit per Banco BPM, aggiungendosi alle decisioni sfavorevoli dell'EBA e della BCE in merito all'applicazione del compromesso danese all'acquisizione di Anima da parte della controllata assicurativa di BPM.

"Non prevediamo che le condizioni del governo siano definitive, poiché probabilmente saranno soggette a negoziazione - ha affermato Boratti - Il governo potrebbe anche dover ottenere l'approvazione della Commissione europea, che valuterà se la logica di "interesse pubblico" dell'operazione sia in linea con i principi generali del diritto dell'UE".

Dato l'"approccio disciplinato" di UniCredit all'M&A, focalizzato sul valore risk-adjusted per gli azionisti, questi ostacoli potrebbero indurla a ritirare la sua offerta per BPM. Il CEO di UniCredit ha tuttavia minimizzato l'importanza dell'M&Ai, sottolineando che i driver di crescita organica sosterranno la performance nei prossimi tre o quattro anni.

Dall'analisi di Scope Ratings emerge anche che le banche italiane sono tra le più redditizie in Europa grazie agli elevati margini di interesse e ai miglioramenti di efficienza e qualità degli attivi negli ultimi anni. Il campione di otto banche italiane - Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER Banca, Mediobanca, Credito Emiliano e Banca Popolare di Sondrio - ha registrato risultati record nel primo trimestre, con un ritorno sul capitale proprio medio del 15,7%, rispetto al 14,5% del primo trimestre 2024 e all'11,2% del quarto trimestre 2024.

"Prevediamo una performance più debole in futuro, con il margine di interesse in calo a fronte di margini in calo e perdite su crediti in fase di normalizzazione - ha ammonito Boratti - L'aggravarsi delle tensioni geopolitiche, inclusa una guerra commerciale con gli Stati Uniti, avrebbe diverse ripercussioni per le banche italiane, tra cui una minore crescita economica, un aumento delle insolvenze e la volatilità dei mercati finanziari".