Fondo UE Difesa, Equita vede benefici per titoli italiani del settore

Pubblicato il 20/05/2025
Ultima modifica il 20/05/2025 alle ore 14:38
Teleborsa
Il nuovo fondo sostenuto dal bilancio condiviso dell'UE da 150 miliardi di euro denominato SAFE (Security Action For Europe), destinato a stimolare la cooperazione e gli appalti congiunti nel settore della difesa, potrebbe beneficiare diversi titoli del settore quotati in Italia. Lo afferma Equita in una nota sul tema, sottolineando che comunque restano da chiarire tempi, modalità di utilizzo, criteri di assegnazione dei fondi e modalità di partecipazione.

I rappresentanti dei 27 Stati membri dell'Unione Europea hanno approvato "in linea di principio" il regolamento relativo al fondo. L'approvazione formale da parte di tutti i paesi è attesa entro pochi giorni dopo il completamento dei necessari passaggi burocratici. L'obiettivo consiste nella promozione di investimenti in progetti comuni con una clausola che permette però di acquistare armi da produttori al di fuori dell'Unione fino a un massimo del 35% del valore.

Per Leonardo, premettendo che le informazioni a disposizione sono poche, partendo da alcune delle assunzioni derivanti dall'aggiornamento del business plan presentato lo scorso marzo (30/50% della spesa militare è per procurement e 7% è il capture rate medio a livello europeo Italia inclusa) e assumendo che il 35% sia destinato a fornitori non europei, Equita ritiene che il potenziale business catturabile da Leonardo sia compatibile con almeno il 10/15% di upside a livello di fatturato/EBITA rispetto agli obiettivi del piano al 2029 che aveva ipotizzato nell'ultima nota includendolo in parte nella valutazione.

Per Fincantieri la pipeline commerciale in ambito militare individuata dalla società è pari a 20 miliardi di euro. Equita pensa che la disponibilità di queste risorse messe in campo dall'EU possa accelerare la messa a terra di questi ordini che normalmente seguono un iter burocratico e approvativo molto lungo. Da valutare se la visione comune dei paesi europei sul tema difesa porti a una maggiore integrazione tra le società navali europee (anche in ambito Underwater con Fincantieri che ha espresso più volte la volontà di rafforzare la partnership con TKMS).

Per Avio si può tradurre in ulteriori ordini per la divisione difesa-propulsione tattica (produzione di motori per i missili dell'unico produttore europeo MBDA - JV tra Leonardo, BAE e Airbus) che nel FY24 rappresentava il 16% del fatturato con margini superiori alla media.

Allo stesso modo per la divisione Difesa di Iveco (IDV) si prospettano potenziali ordini aggiuntivi di veicoli blindati, tattici, multi-ruolo; nel FY24 IDV rappresentava il 7% del fatturato e l'11% dell'adj. EBIT di gruppo.

Per Cy4gate (circa 25% delle sales 2025 in ambito difesa) potrebbe portare a un'accelerazione del business Difesa (con soluzioni Cyber Security, Decision Intelligence) anche tramite il coinvolgimento del proprio azionista di maggioranza Elettronica (che ha tra gli azionisti di minoranza Leonardo e Thales).

"Resta comunque da chiarire se questi 150 miliardi di euro siano da considerare interamente aggiuntivi o se in parte vadano a integrare/sostituire investimenti già pianificati e quale sia la ripartizione tra i vari paesi (sapendo che per le società italiane il capture rate degli ordini assegnati dal Governo italiano è nettamente superiore rispetto a quelli del resto d'Europa)", evidenzia Equita.