Intelligenza Artificiale, Castri (Intesa Sanpaolo): rivoluzione antropologica più che tecnologica

Pubblicato il 16/05/2025
Ultima modifica il 16/05/2025 alle ore 14:57
Teleborsa
"Le competenze cambiano radicalmente perché l'intelligenza artificiale è un po' una rivoluzione antropologica più che tecnologica. Soprattutto perché stiamo attraendo, e stiamo assumendo, profili anche diversi rispetto al passato. Abbiamo assunto più di 2.350 specialisti della tecnologia e in questo momento stiamo assumendo dei global advisor che incarnano bene un'evoluzione di come le competenze si debbano ibridare". Così Giacomo Castri, Responsabile People, Attraction,Skills & Learning Strategy di Intesa Sanpaolo, che ieri ha parlato in occasione della presentazione a Roma della nuova ricerca "The Augmented AI-Human Job. Nuovi scenari delle professioni nell’era dell’AI" di Intesa Sanpaolo e Università Luiss Guido Carli.


Lo studio si è concentrato sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro e le strategie concrete per affrontare il cambiamento. In particolare, il secondo rapporto di Look4ward, l’Osservatorio permanente sulle competenze del futuro che Intesa Sanpaolo conduce in collaborazione con l’Università Luiss e in partnership con Accenture e Digit’Ed, ha l’obiettivo di fornire strumenti interpretativi per supportare imprese e istituzioni nell’integrazione consapevole dell’intelligenza artificiale nel sistema produttivo italiano.

"Cerchiamo persone che abbiano potenziale, che coniughino la la componente più di soft skills rispetto alle conoscenze tecniche verticali. È evidente che all'interno del gruppo poi tutto deve essere accompagnato. Investiamo tantissimo in tecnologia, investiamo tantissimo in intelligenza artificiale e accompagniamo le nostre persone con un ecosistema strutturale, nel senso che abbiamo investito in formazione: stiamo sviluppando e lanciando una nuova Corporate Academy di gruppo che segue un po' la logica universitaria, che ha delle facoltà che hanno l'obiettivo di sviluppare le competenze del futuro, le competenze trasformative tra cui l'intelligenza artificiale e digitale", ha spiegato Castri.

"Abbiamo un sistema di community in cui i dipendenti possono iscriversi, una sorta di social digitale del gruppo, in cui io posso iscrivermi, entrare, condividere, fare sharing di competenze, connettermi con altre persone e ed apprendere in maniera più informale", ha aggiunto.

"Abbiamo piani di reskilling che consentono di integrare le competenze che mancano per i mestieri del futuro – ha concluso Castri –. Quindi è un ecosistema totalmente integrato che ha l'obiettivo di preparare tutte le nostre persone ad un futuro che ancora non sappiamo com'è, ma che sicuramente arriverà, e che dobbiamo accogliere in maniera positiva e prospettica".