Dazi, Ue-Usa: "progressi verso accordo di principio"

intanto Trump continua a inviare lettere
Pubblicato il 09/07/2025
Ultima modifica il 09/07/2025 alle ore 20:22
Teleborsa
Non si ferma l’offensiva commerciale del presidente americano Donald Trump, che ha annunciato l’imposizione di dazi doganali fino al 30% a partire dal 1° agosto - per Algeria, Brunei, Filippine, Iraq, Libia e Moldavia - salvo accordi bilaterali.

Nelle lettere inviate ai governi interessati che sono state pubblicate su Truth Social, Trump ha sottolineato che l’obiettivo è spingere verso nuovi accordi commerciali più favorevoli agli Stati Uniti. Le nuove tariffe colpiranno le esportazioni provenienti da Iraq, Libia e Algeria con un dazio del 30%, mentre per le merci dalla Moldavia sarà applicata una tariffa del 25% e per quelle dalle Filippine del 20%.

Intanto, proseguono i negoziati sui dazi tra Ue e Stati Uniti che si sono “intensificati notevolmente” dopo fine maggio e stanno continuando “ogni singolo giorno” con “discussioni costruttive” e con “buoni progressi”, con l’obiettivo di arrivare a una “Dichiarazione Congiunta” o “Accordo di Principio”.

Con la speranza di “raggiungere risultati soddisfacenti, potenzialmente anche nei prossimi giorni”. Lo ha detto il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, in un intervento davanti alla plenaria del Parlamento europeo, questo pomeriggio a Strasburgo.

"I dazi, come sapete, stanno iniziando ad arrivare a livelli record, enormi quantità di denaro entreranno nel nostro Paese", ha detto il presidente Trump durante l'incontro del suo gabinetto di governo, che si sta tenendo live dalla Casa Bianca. I commenti sono stati accompagnati da commenti offensivi verso i suoi predecessori. Il segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha dichiarato che verranno incassati "100 miliardi di entrate a partire dal secondo trimestre" e ha poi aggiunto "potremmo aspettarci che superino di gran lunga i 300 miliardi entro la fine dell'anno". Citando poi un report dell'Ufficio di bilancio del Congresso Bessent ha detto che nei prossimi dieci anni le entrate dai dazi potrebbero arrivare a 2.800 miliardi di dollari.