TIM, Moody's alza il rating a Ba2 con outlook stabile

Pubblicato il 15/05/2025
Ultima modifica il 15/05/2025 alle ore 17:37
Teleborsa
Moody's ha alzato a "Ba2" da "Ba3" il rating di TIM, il principale operatore di telecomunicazioni in Italia. L'outlook è stato modificato da positivo a stabile.

"L'upgrade a Ba2 riflette la continua ripresa degli utili della società e il miglioramento degli indicatori di credito. Prevediamo che la società genererà un free cash flow positivo nel 2025-26, che, insieme al rimborso del debito, favorirà un'ulteriore riduzione dell'indebitamento", afferma Ernesto Bisagno, Vice Presidente di Moody's Ratings - Senior Credit Officer e lead analyst per Telecom Italia.

In merito al rafforzamento del profilo finanziario di Telecom Italia, viene citata una combinazione di una forte crescita degli utili, con l'EBITDA rettificatoin aumento del 7,4% a 4,3 miliardi di euro nel 2024, e una generazione di free cash flow migliore del previsto, grazie a minori oneri finanziari, minori costi di separazione e minore fabbisogno di capitale circolante.

Moody's prevede una crescita costante dell'EBITDA, con percentuali a una sola cifra media ogni anno nel biennio 2025-26. Questa crescita dell'EBITDA sarà trainata da (1) una forte crescita nel business Enterprise, grazie ai servizi integrati end-to-end di connettività, cloud, sicurezza e IoT rivolti a grandi aziende e pubbliche amministrazioni; (2) un miglioramento dei KPI nel segmento consumer, con ARPU più elevati nel segmento fisso e una riduzione del tasso di abbandono dei clienti; e (3) la costante crescita del fatturato in Brasile.

Inoltre, prevede che il free cash flow rettificato di Telecom Italia, al netto delle distribuzioni agli azionisti, si attesti in media a circa 375 milioni di euro all'anno nel periodo 2025-26, escludendo i proventi derivanti dalla cessione di Sparkle e i relativi dividendi straordinari. Questa previsione è supportata dalla costante crescita degli utili e da una riduzione degli investimenti. Inoltre, prevede flussi di cassa significativi legati alla monetizzazione della controversia relativa al pagamento allo Stato nel 1998 per i diritti di licenza e alla cessione della divisione cavi sottomarini Sparkle per 700 milioni di euro. Metà del ricavato dovrebbe essere distribuito agli azionisti, mentre la parte rimanente sosterrà la riduzione dell'indebitamento.

Di conseguenza, prevede che la leva finanziaria rettificata di TIM scenderà verso 2,6x entro il 2026, grazie al rimborso del debito in scadenza nel periodo 2025-26, che lascerebbe l'azienda ben posizionata nella categoria di rating Ba2.