Decreto elezioni è legge: da voto fuori sede a firme digitali, le novità

Pubblicato il 14/05/2025
Ultima modifica il 14/05/2025 alle ore 08:33
Teleborsa
Niente più liste degli elettori distinte per genere e, di conseguenza, niente più file separate ai seggi. E' una delle novità previste dal decreto legge elezioni che, approvato in via definitiva dalla Camera con 131 voti a favore, 77 contrari e 3 astenuti, è diventato legge.


Inoltre, per le donne coniugate o vedove non dovrà essere più indicato anche il cognome del marito. Le due novità in questione sono frutto di modifiche al testo base proposte dai democratici e approvate durante il precedente esame in Senato: "Sulle liste separate superiamo una regola anacronistica - dice la senatrice del Pd Cecilia D'Elia prima firmataria delle novità inserite durante la discussione del testo in Senato - che poteva essere anche fonte di discriminazione per persone non binarie o in transizione".

La legge c
ontiene alcune misure applicabili solo agli appuntamenti elettorali e referendari del 2025 ed altre che intervengono a regime sulla normativa. Ad esclusione delle consultazioni già indette, per l'anno in corso, le operazioni di voto si svolgeranno per un periodo più lungo: la domenica, dalle 7 alle 23, e il lunedì, dalle 7 alle 15. Questo per contrastare il fenomeno dell'astensionismo. Sempre limitatamente al 2025, nei comuni fino a 15.000 abitanti, in cui sia stata votata una sola lista, si prevede l'elezione dei candidati purché essa abbia incassato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Altrimenti, l'elezione si considererà nulla. Aumenta, poi, da 70 a 75 anni la soglia massima di età per poter entrare nell'ufficio elettorale di sezione.

La firma digitale verrà consentita per la sottoscrizione delle liste ma solo per chi ha un "grave impedimento fisico" o si trova "nelle condizioni per esercitare il voto domiciliare".