Tra gli emendamenti al
decreto legge PA 25/2025 suggeriti dal sindacato Anief, figura anche il
pagamento dell’indennità di trasferta per i lavoratori fuori sede. L’iniziativa mira a finanziare tale indennità in vista del rinnovo del contratto di comparto 2022-2024, il cui dibattito riprenderà all’Aran subito dopo Pasqua 2025.
Il
presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, ha annunciato la proposta durante un’assemblea sindacale in Friuli Venezia Giulia, sottolineando le difficoltà economiche del personale scolastico: "Docenti e personale Ata – ha dichiarato Pacifico – percepiscono stipendi sempre più ridotti, tanto che
negli ultimi anni hanno perso 6 mila euro rispetto agli altri dipendenti pubblici: l’indennità di trasferta, da prevedere anche all’interno del Ccnl e quindi da concordare con l’Aran, dovrebbe prevedere fino a 1.000 euro per circa 200mila dipendenti. Per sostenerla,
si potrebbero utilizzare in primis i 182.524.809 milioni stanziati per la continuità didattica assieme ad altre economie pubbliche. Si tratterebbe di un ristoro minimo come già previsto per il personale che lavora nelle piccole isole, sempre grazie a un emendamento chiesto dalla nostra organizzazione".
Anief propone di finanziare l’indennità di trasferta per i lavoratori fuori sede utilizzando i 182.524.809 milioni stanziati per la continuità didattica (Legge 118/2024), i
30 milioni previsti nel CCNI dalla Legge 205/2017, e i 3 milioni destinati al bonus isole (Legge 234/2021). In questo modo,
sarebbe possibile erogare fino a 1.000 euro a 200.000 lavoratori fuori sede, come misura di welfare, senza legare l’indennità alle domande di mobilità o alla permanenza nella stessa sede di servizio.