Nel 2024
l’export dei distretti agroalimentari italiani ha raggiunto un nuovo record, toccando i
28 miliardi di euro, con una crescita del 7,1% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal
Monitor di Intesa Sanpaolo, che fotografa una performance trainata soprattutto dalla
filiera dell’olio, in crescita del
40,9% a prezzi correnti. In particolare, l’
olio toscano ha registrato un aumento del 43,5%, con oltre il 40% dell’export diretto verso gli Stati Uniti, mercato strategico per l’intero comparto oleario (32,7% dell’export totale). Seconda per contributo alla crescita è la
filiera della pasta e dei dolci (+7,8%), con performance rilevanti per i distretti di Alba-Cuneo (+16,5%) e Verona (+12,6%). Positiva anche la filiera vitivinicola, che supera i 6,7 miliardi di export (+4%), con buoni risultati per i vini del Veronese (+9,2%), i colli fiorentini e senesi (+9,8%) e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+7,3%).
Nel settore ortofrutticolo, si segnalano
l’ortofrutta romagnola (+14,9%) e le Mele dell’Alto Adige (+18,9%), mentre cala la Nocciola piemontese (-15,2%). In
crescita anche conserve (+3,5%), carni e salumi (+5,3%) – con punte del +13,9% per i Salumi dell’Alto Adige – e il lattiero-caseario (+6,1%), trainato da Parma (+31%) e dalla Sardegna, quest’ultima con il 72% dell’export diretto agli USA.
La
filiera del caffè avanza del 9,5%, con ottimi risultati per i distretti di Trieste (+15,5%), Napoli (+10,7%) e Torino (+7,1%). Unica voce negativa quella del riso, in calo dell’1,7%. Da segnalare anche l’ottimo andamento dell’ittico del Polesine e del Veneziano (+10,8%).
La
Germania si conferma il primo partner commerciale (+6,9%), seguita da Stati Uniti (+14,9%), Francia (+4,8%) e Regno Unito (+0,4%). Bene anche le economie emergenti (+7,7%), con accelerazioni in Polonia (+15,3%), Romania (+15,2%) e Cina (+9,7%).