La
crescita in Europa e in America e la turbativa indotta dalla guerra die dazi scatenata da Trump sono il tema dell'ultima Ecopillola dell'economista
Andrea Ferretti che fa il punto della situazione alla luce degli ultimi dati macroeconomici
1 - La crescita in Italia Secondo i dati provvisori dell'ISTAT appena pubblicati,
l'Italia è cresciuta, nel primo trimestre del 2025,
dello 0,3% rispetto al
trimestre precedente e di un
+0,6% rispetto allo
stesso periodo del 2024. Certamente non una crescita eclatante, ma pienamente compatibile con una situazione di incertezza generale e con la improbabile politica dei dazi voluta da Trump. Al momento, la
crescita acquisita, ossia la crescita che si avrebbe se tutti i prossimi trimestri fossero a crescita zero, è
dello 0,4%, dato non lontano da quel +0,6% previsto nel documento di finanza pubblica approvato dal governo.
2 - La crescita nell'Eurozona È importante evidenziare che il dato di crescita dell'Italia, nel primo trimestre del 2025, è sostanzialmente
in linea con la media dell'Eurozona (+0,4%) e superiore alla crescita sia in
Francia (+0,1%) che in
Germania (+0,2%). E questo è un fattore non trascurabile perché la comparazione tra le grandi economie dell'Eurozona va a influire sul
fattore F, ossia sulla fiducia che i detentori del nostro debito pubblico hanno nella nostra economia.
A proposito della
Germania, bisogna sottolineare che il dato tedesco di crescita, per quanto contenuto, è comunque un dato positivo, considerando il fatto che la Germania
nel 2024 è stata l'unica delle grandi economie europee a chiudere
in territorio negativo (-0,2%). Si tratterà ora di capire come il PIL della Germania sarà influenzato da fattori di segno opposto: da una parte un enorme programma di
investimenti in infrastrutture e difesa, dall'altra il fatto che la Germania potrebbe essere la
vittima predestinata dei dazi di Trump, a causa del suo ampio surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti. E la capacità o meno della Germania di tornare a essere la locomotiva europea dipenderà proprio dal risultato di questa somma algebrica. Anche perché non si può trascurare che qualche
delusione è venuta dalla
Spagna, che pur essendo stata la vera locomotiva dell'Europa nel 2024 (+3,2%), è cresciuta nel primo trimestre del 2025
meno delle attese (+0,6% rispetto al trimestre precedente).
3 - Cosa succede in America Nel primo trimestre del 2025, il
PIL americano ha subito per la prima volta dal 2022 una
decisa battuta d'arresto (-0,3% rispetto al trimestre precedente), cosa non da poco, considerando che il quarto trimestre del 2024 si era chiuso con un tondo +2,4%. Ovviamente, Trump ha dato la colpa a Biden, ma molto più probabilmente si tratta delle
prime avvisaglie di ciò che avverrà a causa del clima di incertezza generale, della dissennata
politica stop&go sui dazi, dei
tagli lineari alla Pubblica Amministrazione. Ad esempio, è vero che i consumi, motore trainante dell'economia americana, sono cresciuti anche nel primo trimestre del 2025 dell'1,8%, ma è anche vero che si tratta della crescita più contenuta dalla metà del 2023. Sullo sfondo,
un'inflazione che non demorde ed insulti ormai quotidiani al presidente della Fed
Powell, che non vuole piegarsi ai voleri del sovrano.