Carta docente ai precari, Anief vince ricorso a Pesaro

Il Tribunale di Pesaro riconosce 2.000 euro a una supplente annuale
Pubblicato il 13/05/2025
Ultima modifica il 13/05/2025 alle ore 19:58
Teleborsa
Il diritto dei supplenti a ricevere la Carta del docente è stato riaffermato dal Tribunale del Lavoro di Pesaro, che ha accolto il ricorso presentato con Anief da un’insegnante precaria. Alla docente, in servizio con supplenze annuali dal 2020 al 2024, è stato riconosciuto un risarcimento di 2.000 euro per non aver potuto usufruire della carta destinata all’aggiornamento professionale.

La sentenza n. 191, pubblicata, richiama tre importanti pronunce giurisprudenziali: la sentenza del Consiglio di Stato n. 1842/2022, l’ordinanza della Sesta Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 18 maggio 2022 nella causa C-450/2021 e la sentenza n. 29961/2023 della Corte di Cassazione. Queste stabiliscono che la Carta Docente, prevista dall’art. 1, comma 121, della legge 107/2015, spetta anche ai docenti non di ruolo con incarichi annuali fino al 31 agosto o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), indipendentemente dalla presentazione di specifica domanda al Ministero.

Il giudice ha ribadito che, secondo la Cassazione (sentenza n. 29961/2023), l’aggiornamento è un "diritto-dovere fondamentale del personale ispettivo, direttivo e docente", come stabilito dall’art. 282, comma 1, del d.lgs. n. 297/1994 e dagli artt. 63 e 64 del CCNL. Queste disposizioni non fanno distinzione tra personale di ruolo e precario. Lo stesso Consiglio di Stato (n. 1842/2022, paragrafi 5.2 e 5.3) ha messo in evidenza l’incompatibilità costituzionale di una normativa che differenzia il diritto alla formazione tra le due categorie.

La sentenza sottolinea inoltre che anche i docenti con orario settimanale ridotto hanno diritto alla Carta del docente. Il giudice ha chiarito che, se il contratto copre l’intero anno scolastico o fino alla fine delle attività didattiche, la misura oraria dell’impiego non è rilevante e non può giustificare un diverso trattamento rispetto ai docenti di ruolo.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "i pareri espressi da Corte di Giustizia Europea, Consiglio di Stato e Corte di Cassazione hanno messo bene in evidenza l’incompletezza della riforma cosiddetta ‘Buona Scuola’, la legge 107 del 2015, nella parte dell’articolo 1 che ha introdotto la formazione del personale come permanente e obbligatoria dimenticando però clamorosamente di includere gli insegnanti supplenti dall’accesso alla card da 500 euro l’anno utile alla formazione. In attesa che il legislatore si ravveda, i precari con supplenze annuali o anche brevi continuative possono comunque presentare ricorso gratuito con Anief, così da recuperare fino a 3.500 euro a docente, più interessi. E devono farlo entro cinque anni dalla sottoscrizione del contratto a tempo determinato".