Stellantis, Moody's declassa rating a Baa2. Outlook da negativo a stabile

Pubblicato il 09/05/2025
Ultima modifica il 09/05/2025 alle ore 16:31
Teleborsa
Moody's ha declassato i rating di Stellantis, colosso italo-francese dell'automotive, da Baa1 a Baa2. Contestualmente. L'outlook è stato modificato da negativo a stabile.

Il declassamento è motivato dall'aspettativa che, dato il difficile contesto di mercato, un significativo recupero degli indicatori di credito, in particolare del margine e del free cash flow, per tornare ai requisiti per la precedente categoria di rating, sarà più difficile da realizzare. Dopo diversi anni di elevati livelli di redditività, la performance di Stellantis nel 2024 ha subito una contrazione a causa di aggressive azioni di de-stocking e riduzione dei prezzi negli Stati Uniti, nonché della riduzione delle scorte e dei ritardi nei lanci di prodotto, in parte dovuti alle difficoltà di transizione alle nuove piattaforme multi-energia, in Europa. Sebbene l'azienda abbia avviato misure significative per ripristinare la performance operativa, il difficile contesto di mercato, caratterizzato da un indebolimento macroeconomico e da tensioni commerciali, aumenta il rischio di esecuzione e potrebbe rallentare la ripresa prevista.

Nel primo trimestre sono stati lanciati nuovi modelli nei segmenti B e C in Europa, mentre importanti lanci negli Stati Uniti, come quello della Jeep Cherokee, sono previsti per la seconda metà di quest'anno. Moody's prevede che i benefici di questi lanci saranno pienamente visibili solo entro il 2026. Il solido profilo di liquidità di Stellantis offre al gruppo il tempo necessario per attuare il proprio piano e affrontare l'attuale incertezza del mercato.

Il rating incorpora una prospettiva cauta sul contesto macroeconomico, che include un rallentamento della crescita del PIL del G-20 all'1,9% nel 2025 (in calo rispetto al 2,9% del 2024), considerando che l'imprevedibilità della politica commerciale statunitense potrebbe minare la fiducia dei consumatori e interrompere le catene di approvvigionamento. Secondo le stime, ad oggi, il costo diretto dei dazi sulle importazioni di veicoli finiti e componenti potrebbe ammontare a 2,7 miliardi di dollari su base annua, senza alcuna mitigazione. Attualmente, vi sono dazi del 25% sulle importazioni di veicoli finiti e componenti da Messico, Canada ed Europa. Il contenuto statunitense dei veicoli importati da Messico e Canada è esente dal dazio del 25%. Il contenuto USMCA dei componenti importati è esente dal dazio del 25%. Tuttavia, a causa dell'imprevedibilità della politica commerciale statunitense, questi dazi non sono stati pienamente considerati nelle previsioni. Un dazio permanente o un'ulteriore escalation delle tensioni commerciali rappresentano un ulteriore rischio al ribasso. Se questi dazi dovessero essere imposti in modo permanente, potrebbero comportare un'ulteriore pressione negativa sui rating. Azioni di mitigazione, come l'aumento dei prezzi, l'incremento della produzione locale o l'aumento del contenuto di dazi statunitensi o USMCA, potrebbero ridurre l'importo dei dazi.

Le prospettive stabili indicano che, nonostante l'incerto contesto di mercato, Moody's prevede che l'azienda migliorerà gradualmente la sua performance operativa grazie al lancio di nuovi modelli in Europa e negli Stati Uniti e manterrà una politica finanziaria conservativa. Ritiene che la solida liquidità dell'azienda costituisca un importante ammortizzatore nell'attuale contesto di mercato volatile e difficile.