Ripristino della Natura: opportunità per l’Italia tra urgenze ambientali e impegni europei

Pubblicato il 09/05/2025
Ultima modifica il 09/05/2025 alle ore 15:05
Teleborsa
Ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030 e il 90% entro il 2050: questi gli obiettivi fissati dal Regolamento europeo sul Ripristino della Natura (Nature Restoration Law - NRL), approvato dal Parlamento e dal Consiglio UE nel 2024. Una misura cruciale per tutelare la biodiversità e contrastare il degrado ambientale che interessa oltre il 60% degli ecosistemi europei. Anche in Italia, gli ecosistemi terrestri, fluviali e marini mostrano segnali di deterioramento, come evidenziato nel Rapporto ASviS dell’ottobre 2024.

L’attuazione del Regolamento rappresenta un passaggio fondamentale per dare concretezza all’articolo 9 della Costituzione, modificato nel 2022, che impegna la Repubblica alla tutela dell’ambiente e della biodiversità anche in nome delle future generazioni. Ma non solo: può costituire una leva strategica per creare occupazione di qualità e migliorare il benessere collettivo. Da qui, l’importanza di definire al più presto un piano d’azione e individuare le risorse necessarie.

Questi temi sono stati al centro del secondo appuntamento del Festival dello Sviluppo Sostenibile, di oggi, venerdì 9 maggio a Palazzo Ducale, a Genova. L’evento ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali e stakeholder in un confronto sulle priorità da affrontare e sulle azioni da intraprendere in Italia per dare attuazione alla NRL.

"Il ripristino degli ecosistemi non è solo una sfida ambientale ma una grande opportunità economica e sociale - ha dichiarato Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell'ASviS - L'Italia deve coglierla con convinzione e impegno, definendo al più presto un Piano ambizioso che integri e rafforzi le politiche esistenti e che venga finanziato con risorse adeguate, finora assenti nella programmazione definita dal Governo per i prossimi anni con il Piano Strutturale di Bilancio, al di là di quelle stanziate con il PNRR. Per queste ragioni l’ASviS sollecita l’istituzione urgente di una Cabina di Regia nazionale che consenta di integrare il Regolamento nelle politiche italiane presenti e future".

In questa l’occasione, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha presentato un Position Paper che valuta le implicazioni del Regolamento europeo per il nostro Paese e formula alcune proposte concrete su come definire il Piano Nazionale di Ripristino, che deve essere consegnato alla Commissione Europea entro settembre 2026, rendendolo coerente con i diversi altri piani settoriali esistenti, non attuati in modo adeguato. Le misure di ripristino dovrebbero essere pianificate in modo da concorrere alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento ai medesimi, nonché alla prevenzione e al controllo dell'impatto delle catastrofi naturali e del degrado del suolo. E dovrebbero mirare a ottimizzare le funzioni ecologiche, economiche e sociali degli ecosistemi, compreso il loro potenziale di produttività, tenendo conto del loro contributo allo sviluppo sostenibile delle regioni e comunità interessate. Il Piano nazionale di ripristino riveste dunque un’importanza fondamentale per la resilienza sociale ed economica del nostro Paese.

Il Position Paper - elaborato su iniziativa del gruppo di lavoro ASviS dedicato al Goal 11 dell’Agenda 2030 – analizza nel dettaglio i principali ecosistemi, evidenziando criticità e opportunità di intervento. Per gli ecosistemi marini, è necessario ripristinare entro il 2030 almeno il 30% degli habitat marini degradati, con priorità riguardo a Posidonia oceanica, foreste di alghe brune e coralli profondi. Tali interventi, che richiedono tecnologie avanzate e ingenti investimenti, producono benefici ambientali ed economici rilevanti.

Per gli ecosistemi fluviali, l’obiettivo europeo è il ripristino di almeno 25.000 km di fiumi a scorrimento libero in Europa entro il 2030, quale misura essenziale per la prevenzione del rischio idrogeologico, a cui anche il nostro Paese è particolarmente esposto. Per gli ecosistemi urbani la NRL indica misure per la tutela e il ripristino di aree verdi e della volta arborea, mentre per gli ecosistemi agricoli gli Stati Ue, al fine di garantire la produzione agricola sostenibile nell’Unione, dovranno incrementare diversi indicatori di qualità della biodiversità inclusa qualità del suolo e diversità paesaggistica.

Per gli ecosistemi forestali, dovranno essere attuate misure atte ad aumentare la capacità di sequestro del carbonio, diversità delle specie e la connettività forestale. Un’azione specifica prevede la nuova piantumazione di tre miliardi di alberi nell’Unione Europea entro il 2030. Infine, per il ripristino delle popolazioni di insetti impollinatori la NRL richiede interventi mirati evidenziandone l’importanza cruciale per l’equilibrio degli ecosistemi e della produttività agricola. La Cabina di Regia dovrebbe essere guidata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il supporto di un’unità tecnica operativa, alla quale dovrebbero partecipare anche ISPRA, ENEA e CNR, capace di raccordare le strategie ambientali, agricole, forestali e urbane esistenti, valorizzando anche gli interventi del PNRR. Occorre, inoltre, assicurare un forte coordinamento interistituzionale da parte delle strutture esistenti, come CIPESS, CITE, CIPU, la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città, Struttura di Missione del PNRR, Osservatorio del PNACC e Dipartimento 'Casa Italia' della Presidenza del Consiglio

All’incontro intervengono in apertura Marco Bucci, Presidente della Regione Liguria e di Francesco Frati del National Biodiversity Future Center (NBFC), Roberto Danovaro, dell’Università Politecnica delle Marche. La prima tavola rotonda prevede un confronto tra istituzioni, imprese, mondo accademico e associazioni ambientali sull'impegno per la biodiversità e il ripristino degli ecosistemi, con gli interventi di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gianluca Bufo, Amministratore Delegato di Iren, Pier Giovanni Capellino, Presidente della Fondazione Capellino e Almo Nature Benefit SpA, Tiziana Cattani, Direttrice Politiche Sociali di Coop Liguria, Mariachiara Chiantore, Università di Genova e National Biodiversity Future Center, Giuseppe Costa, Presidente e AD di Costa Edutainment, Stefania Lallai, Vicepresidente di MSC, Barbara Mazzolai, Direttrice del Bioinspired Soft Robotics Laboratory dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Daniela Picco, Direttrice Esecutiva della MSC Foundation. A seguire con Alessandra Prampolini, Direttrice Generale del WWF Italia e Stefano Raimondi, responsabile biodiversità di Legambiente, si analizza lo stato della Conference of Parties (COP) sulla biodiversità e la posizione assunta dell’Italia in sede internazionale su questi temi. Dopo il keynote speech del filosofo Telmo Pievani sulla relazione tra natura e cultura, l’incontro si conclude con una tavola rotonda sull’attuazione della Nature Restoration Law europea nel caso italiano con Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’ASviS e Rossella Muroni, Coordinatrice del GdL sul Goal 11 dell’ASviS e Presidente di Nuove Rigenerazioni, che presentano il Position Paper dell’ASviS seguiti da Stefania Proietti,Presidente della Regione Umbria, Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, e Stefano Laporta, Presidente dell’ISPRA.

Durante l’evento viene inaugurata l’opera "L'elefante della biodiversità" di Andrea Morini, installata nell’atrio di Palazzo Ducale per sensibilizzare sull’urgenza della tutela ambientale e la biodiversità. La giornata dà il via al ciclo di incontri "L’elefante in città - ripensare il futuro a partire dalla biodiversità" promossi e curati dalla Fondazione Capellino, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale, che proseguiranno con cadenza settimanale fino a metà giugno, per riflettere sulla crisi degli attuali modelli di sviluppo e immaginare soluzioni innovative capaci di mettere la biodiversità al centro delle scelte in ogni campo grazie al contributo di filosofi, politici e imprenditori.

L’evento è trasmesso in diretta sui canali dell’ASviS sito, Facebook e YouYube e di ANSA, Greenreport e sulla pagina Facebook di Rai per la sostenibilità ESG.

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