"Il processo di M&A in Italia è ancora in atto e quel che noi vogliamo fare è innovativo. Nella
seconda ondata di aggregazioni che ci aspettiamo partirà fra due anni, considerando il nostro stato patrimoniale, il nostro capitale, le nostre competenze e la nostra rete, riteniamo
potremmo essere degli attori di rilievo in questo futuro processo di aggregazione". Lo ha affermato l'amministratore delegato di
Banca Monte dei Paschi di Siena,
Luigi Lovaglio, nel corso della conference call con gli analisti.
"Avremo un
ulteriore vantaggio competitivo e ci permetterà scegliere le migliori soluzioni per i nostri soci e di garantire loro una remunerazione sostenibile", ha aggiunto.
Lovaglio si detto
"fiducioso" di raggiungere l'obiettivo della soglia del 66,67% di adesione dell'OPS su Mediobanca, "quindi non pensiamo a percentuali diverse".
"Sebbene sia stata necessaria la nostra offerta per stimolare
Mediobanca - ha sottolineato l'AD - la
mossa di espandersi nel wealth management è coerente con la nostra logica industriale e con l'ambizione di creare una nuova forza competitiva nel settore bancario italiano". "Detto questo - ha proseguito - è chiaro che dovremmo analizzare a fondo i punti di forza e di debolezza dell'operazione" su Banca Generali. Ci sono importanti domande cui rispondere prima di poter valutare l'impatto finanziario dell'operazione".
"Io sono convinto che gli azionisti di Mediobanca voteranno a favore dell'operazione" su Banca Generali nell'assemblea di giugno, "perché le
due operazioni non sono alternative una all'altra -ha detto in risposta a un'altra domanda - Non vedo nessun ostacolo, nessun conflitto nel votare l'operazione di Mediobanca su Banca Generali e la nostra operazione OPS".
Secondo Lovaglio, i benefici finanziari dell'OPS su Banca Generali "per gli azionisti di Mediobanca sono meno chiari". "È certo che l'operazione consuma capitale, 80bps dice Mediobanca, secondo alcuni analisti l'erosione di capitale è stimata anche al di sopra dei 100 pb, con uno spazio più limitato per la distribuzione di capitale". "A prima vista - ha proseguito Lovaglio -
l'operazione sembra essere neutra, se non negativa, per l'utile per azione, anche considerando le sinergie stimate da Mediobanca con Banca Generali. Il dividendo per azione di Mediobanca non è stato calcolato, il che rende complicato capire se l'operazione sia accrescitiva per gli azionisti in termini di distribuzione di dividendi".