d'Amico, utile rettificato scende a 19,2 milioni di dollari nel primo trimestre

Pubblicato il 08/05/2025
Ultima modifica il 08/05/2025 alle ore 13:37
Teleborsa
d'Amico International Shipping (DIS), società attiva nel trasporto marittimo e quotata su Euronext STAR Milan, ha chiuso il primo trimestre del 2025 con ricavi netti totali di 64,1 milioni di dollari (105,3 milioni nel Q1'24), un risultato operativo lordo/EBITDA di 34,4 milioni di dollari (53,7% sui Ricavi netti totali, vs 76,1 milioni nel Q1'24) e un risultato netto rettificato (escludendo poste non ricorrenti) di 19,2 milioni di dollari (56,7 milioni nel Q1'24).

I flussi di cassa da attività operative sono stati di 45,2 milioni di dollari (76,9 milioni nel Q1'24). Il debito netto di 114 milioni di dollari (111,7 milioni escluso IFRS16) al 31 marzo 2025 (121 milioni e 117,7 milioni escluso IFRS16, al 31 dicembre 2024).

"Sono lieto di annunciare un altro trimestre altamente redditizio per DIS - ha commentato l'AD Carlos Balestra di Mottola - Sebbene i risultati non abbiano raggiunto i livelli eccezionali registrati nello stesso periodo dell'anno precedente, continuano a riflettere la solidità del mercato delle product tanker nei primi tre mesi del 2025".

"DIS ha continuato a beneficiare di condizioni di mercato favorevoli, sostenute da persistenti perturbazioni nei flussi commerciali, da una crescita contenuta della flotta e da un'evoluzione nelle rotte di trasporto del petrolio - ha spiegato - La deviazione delle navi attorno al Capo di Buona Speranza, causata dalle ostilità nello stretto di Bab-el-Mandeb, e le sanzioni europee al petrolio russo, hanno modificato le rotte commerciali globali, aumentando le distanze medie dei viaggi e sostenendo la domanda misurata in tonnellate-miglia. Sebbene i fondamentali siano stati recentemente meno brillanti a causa di fattori temporanei - come la riduzione delle importazioni cinesi di greggio e il calo dei margini di raffinazione - i noli rimangono ampiamente superiori alle medie storiche. Guardando al futuro, pur in presenza di potenziali accordi di pace in Ucraina e a Gaza che potrebbero ridurre le distanze medie percorse, riteniamo che una crescita contenuta della flotta, la riconfigurazione strutturale di alcuni flussi commerciali e le pressioni regolamentari continueranno a sostenere il mercato. Anche un ritorno alla normalità nei transiti del Canale di Suez o l'eventuale revoca delle sanzioni alla Russia sarebbero compensati da fattori quali l'aumento delle importazioni europee dall'Asia e dal Medio Oriente, o la demolizione di tonnellaggio obsoleto appartenente alla cosiddetta “shadow fleet”. Inoltre, restrizioni più severe imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni di petrolio iraniano potrebbero ridistribuire i flussi verso produttori non soggetti a tali sanzioni, sostenendo la domanda per VLCC, con riflessi positivi su altre tipologie di navi cisterna".