Si è svolta oggi a Milano, presso la Torre Allianz, l’
Assemblea degli Associati 2025 dell’
Associazione Italiana Private Banking (AIPB). L’incontro ha visto la riconferma delle
principali cariche associative, la presentazione dei risultati dell’industria e delle attività dell’Associazione nel triennio 2022-2024.
I lavori assembleari sono stati aperti da
Alec Ross, già Consigliere per l’Innovazione del Segretario di Stato durante l’amministrazione Obama, oggi Distinguished Adjunct Professor alla Bologna Business School, imprenditore e tra i massimi esperti internazionali di politiche tecnologiche. L’intervento si è concentrato sul ruolo centrale che lo spazio sta assumendo, ridefinendo gli equilibri tra Stati, con impatti significativi su tecnologia, sicurezza e mercati globali.
Andrea Ragaini, Presidente di AIPB, ha dichiarato: "Nel triennio appena concluso abbiamo lavorato per far diventare la nostra Associazione un luogo di confronto tra distribuzione e produzione, un think thank generatore di contenuti utili per orientare l’industria e accrescere la qualità del servizio alla clientela Private".
Nel corso dell’Assemblea sono stati rinnovati gli i
ncarichi associativi per il
triennio 2025-2028, in piena continuità con il mandato precedente.
Andrea Ragaini è stato confermato alla Presidenza di AIPB, affiancato da
Antonella Massari, che mantiene l’incarico di Segretario Generale. Il
Comitato Direttivo è formato dai due Vicepresidenti Andrea Ghidoni (Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking) e Fabrizio Greco (BPER Banca Private Cesare Ponti), oltre ai Consiglieri Matteo Benetti (Credem Euromobiliare Private Banking), Renato Miraglia (UniCredit), Federico Sella (Banca Patrimoni Sella & C.), Mario Ruta (Allianz Bank Financial Advisors), Alessandro Varaldo (Banca Aletti) e Angelo Viganò (Mediobanca Private Banking).
Il
Consiglio di Amministrazione (oltre al Segretario Generale ed ai membri del Comitato Direttivo sopracitati) è composto da: Claudio Devecchi (Asam, Vicepresidente vicario), Arturo Nattino (Banca Finnat), Alberto Lionello Martini (Banca Mediolanum), Marcello Marra (Banco di Desio e della Brianza), Luca Bonansea (BNL BNP Paribas Private Banking & Wealth Management), Paolo Vistalli (Cassa Lombarda), Daniele Carullo (Crédit Agricole Italia), Claudio Detti (Deutsche Bank), Federico Taddei (Ersel), Mauro Albanese (FinecoBank), Francesco Rossi (Banca Monte dei Paschi di Siena), Sarah Catania (J.P. Morgan SE - Succursale Italia), Anna Rita Giagheddu (Poste Italiane), Giovanni Ronca (UBS Europe SE – Succursale Italia), Maurizio Ceron (Zurich Bank).
"La scelta di confermare l’attuale
governance nasce dalla volontà di dare continuità al progetto strategico avviato nel triennio precedente, con una visione di lungo periodo, per affrontare al meglio le sfide future del settore", ha aggiunto Ragaini. "Guardiamo al 2028 con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il ruolo di AIPB come
think tank dell’industria del Private Banking, ampliando il confronto internazionale, promuovendo l’innovazione nei modelli di servizio e contribuendo a valorizzare l’impatto positivo del nostro settore sull’economia reale del nostro Paese".
Nel triennio 2025-2028, AIPB si propone di rafforzare il proprio
ruolo strategico nel
panorama economico-finanziario nazionale ed europeo, seguendo tre linee programmatiche che vedono l’Associazione protagonista nel consolidare il ruolo del Private Banking e della gestione professionale del risparmio per la crescita del nostro Paese, nel solco della Saving and Investment Union Europea; nel favorire il collegamento tra risparmio privato ed economia reale; nello sviluppare il concetto di protezione anche con riferimento ai temi della longevity e del welfare privato.
AIPB si impegnerà affinché il
Private Banking divenga sempre più attore protagonista nell’indirizzo del risparmio delle famiglie Private italiane verso investimenti che generino crescita sostenibile nel tempo, per favorire la crescita reale degli investimenti e supportare la crescita del nostro Paese.
AIPB punterà a valorizzare il ruolo del Private Banking come ponte tra
risparmio privato e
imprese, rafforzando il supporto agli imprenditori – che rappresentano una componente significativa della clientela Private – nella gestione del patrimonio e nelle scelte strategiche aziendali. L’Associazione si propone di facilitare l’accesso delle imprese italiane a risorse finanziarie e competenze per affrontare con successo le sfide della trasformazione economica.
Alla luce dell’andamento demografico europeo ed in particolare italiano, AIPB promuoverà un nuovo paradigma in cui la
pianificazione patrimoniale privata sarà complemento indispensabile al welfare ed alla protezione sociale pubblica. L’Associazione mira a trasformare la sfida dell’invecchiamento in un’opportunità per rafforzare la resilienza economica del Paese.
"Essere, per la prima volta, 'Presidente bis' è insieme un grande privilegio ed una importante responsabilità – ha concluso Ragaini – Un privilegio perché mi consente di continuare a rappresentare un’industria che amo profondamente; una responsabilità perché siamo chiamati ad accelerare ulteriormente in un momento importante di
trasformazione politica, economica e sociale, dove il contributo degli investimenti dei capitali privati avrà un ruolo di crescente importanza. Mi appresto a vivere questo
secondo mandato con grande entusiasmo ed energia, sapendo di poter contare su un Team interno molto forte e sul contributo attivo e fattivo dei Rappresentanti della nostra Industria".
Nel triennio appena concluso, AIPB ha consolidato il proprio ruolo di riferimento per l’industria del Private Banking in Italia, operando in uno scenario caratterizzato da sfide straordinarie. In questo contesto, l’attività dell’Associazione si è concentrata su quattro
ambiti, ispirati dagli obiettivi strategici ("
AIPB Goals"): ha stimolato l’evoluzione del settore con ricerche, analisi ed eventi riguardanti la longevità, la pianificazione intergenerazionale e l'innovazione dei modelli di servizio; ha promosso l'ampliamento della visibilità del Private Banking come attore della crescita economica del Paese; ha contribuito a livello istituzionale allo sviluppo di proposte regolamentari su temi rilevanti per l’industria del Private Banking, grazie al lavoro svolto dalle Commissioni Tecniche.
Parallelamente, l’Associazione ha investito nello sviluppo delle
competenze, ampliando l’
offerta formativa attraverso
AIPB Schola e rafforzando il legame con il mondo accademico grazie al Master dedicato ai giovani talenti. Il
Centro Studi di AIPB ha contribuito in modo decisivo alla produzione di contenuti, supportando l’attività istituzionale e alimentando il dibattito interno all’Associazione.
Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB, ha commentato: "Investire nelle competenze è stato uno dei pilastri della nostra azione. Con AIPB Schola abbiamo ampliato e innovato l’offerta formativa, rispondendo ai nuovi bisogni del settore e rafforzando il legame tra mondo accademico e industria. Siamo orgogliosi di aver contribuito a valorizzare i talenti, sostenendo la crescita di una nuova generazione di professionisti del Private Banking".
Il settore del Private Banking ha affrontato il triennio con
risultati solidi, nonostante il difficile contesto economico globale. Gli
AuM sono passati da 1.037 miliardi di euro di fine 2021 a
1.257 miliardi di euro a fine 2024, con una crescita cumulata del 21,2% (sensibilmente maggiore rispetto al +2,2% degli altri operatori). Tale risultato è stato trainato principalmente dalla raccolta netta (+146 mld; +11,4%); seguito dal contributo a pari merito dell’effetto favorevole dei mercati finanziari (+35 mld; +4,8%) e dall’ingresso di nuovi player (+71 mld; +4,8%).
La capacità di attrarre nuovi
flussi di risparmio anche nei momenti più complessi ha confermato la solidità dei modelli di consulenza evoluta adottati dagli operatori del settore. I
portafogli si sono progressivamente riequilibrati, registrando un forte ritorno verso gli strumenti amministrati (dal 22 del 2021 al 31% del 2024), mentre il comparto gestito è passato dal 40% al 35% e quello assicurativo ha mantenuto una presenza significativa (seppur in discesa dal 23 al 20%). In leggero calo liquidità e depositi (dal 16 al 14%).
A fine 2024, la
quota di mercato del Private Banking sulla ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ha raggiunto il 34%, mentre la percentuale sugli investimenti si è attestata al 48%.