"Il mondo sta attraversando una fase di crescente instabilità e il
settore energetico ne è pienamente coinvolto. Conflitti, sanzioni e instabilità delle catene di approvvigionamento stanno alimentando protezionismo, disuguaglianze energetiche e rincari delle materie prime. Di fronte a questi rischi, emergono anche opportunità. Irena propone di ripensare il concetto tradizionale di sicurezza energetica, spostandolo dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Queste ultime non solo diversificano l’approvvigionamento, ma rafforzano la crescita economica e la protezione delle infrastrutture critiche", scrive
Irena in una nota stampa.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’
Agenzia per le rinnovabili che unisce 169 paesi, nel 2024 si è registrato un record di
585 GW di
nuova capacità rinnovabile installata. Lo scenario per contenere il riscaldamento a 1,5°C richiede che entro il 2050 oltre il 90% dell’elettricità mondiale provenga da fonti rinnovabili.
"Tuttavia – sostiene l’Agenzia presieduta dal Direttore Generale,
Francesco La Camera - la transizione comporta sfide geopolitiche importanti: tensioni tra politiche industriali nazionali e commercio globale, disuguaglianze nell’accesso alle tecnologie, nuove dipendenze geopolitiche legate ai materiali critici (es. litio, cobalto, terre rare). Sebbene le riserve globali di questi materiali siano abbondanti, la loro estrazione e raffinazione sono concentrate in pochi paesi, rendendo vulnerabile l’intera filiera. Irena sottolinea l’importanza di collaborazione internazionale, investimenti in esplorazione (soprattutto in Africa) e innovazione tecnologica, in particolare nelle batterie e nel riciclo. Il rapporto invita a non replicare i modelli dell’era fossile, ma a creare nuovi modelli di governance inclusiva e sostenibile".
IRENA rilancia il proprio impegno con il
Programma Geopolitico 2025 e annuncia una nuova
Commissione Globale sulla Geopolitica della
Transizione Energetica, per guidare riflessioni e decisioni sui grandi cambiamenti in atto.