Mediobanca, Nagel: "Momento giusto per OPS. Assemblea il 16 giugno"

Pubblicato il 28/04/2025
Ultima modifica il 28/04/2025 alle ore 12:33
Teleborsa
L'OPS da 6,3 miliardi di euro lanciata da Mediobanca su Banca Generali, in azioni Assicurazioni Generali, pari all'intera partecipazione detenuta da Piazzetta Cuccia nella compagnia assicurativa, decreterà l'uscita definitiva dal capitale Leone di Trieste a favore della creazione di "un gruppo leader nel wealth management in Italia e non solo". Lo ha ribadito l'Amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso della conference call, spiegando che il comparto del risparmio gestito offre delle "opportunità di crescita interessanti".

"Pensiamo sia il momento giusto per lanciare questa operazione. Mediobanca avrebbe impiegato 8-10 anni di crescita organica per raggiungere i risultati di crescita nel risparmio gestito previsti dall'operazione", ha sottolineato il manager, aggiungendo "faremo un rebranding e useremo il nostro brand".

Nagel ha anche spiegato che Mediobanca ha dovuto convocare l'assemblea degli azionisti per il 16 giugno per approvare l'operazione, perché "così prevedono le norme italiane in presenza di un'altra offerta", vale a dire l'OPS di Montepaschi su Piazzetta Cuccia. "Gli azionisti devono poter scegliere fra le due operazioni", ha aggiunto l'Ad.

L'd di Mediobanca ha riferito di "non" aver discusso dell'OPS con i Board di Banca Generali e neanche di Generali Assicurazioni ed ha detto che l'offerta è stata votata all'interno del CdA di Piazzetta Cuccia a maggioranza, con l'eccezione dei 2 consiglieri espressione della lista Delfin (famiglia Del Vecchio).

Rispondendo alle domande, Nagel ha spiegato che l'offerta su Banca Generali "non è difensiva" rispetto a quella avanzata da MPS su Piazzetta Cuccia, "semmai è offensiva, una manovra di crescita, di sviluppo, non fatta per rendere difficile qualcosa agli altri, ma per rendere Mediobanca più bella". E in questa direzione il manager ha spiegato che l'offerta favorirà anche gli altri soci, Delfin e Caltagirone: "portiamo avanti operazioni valide, non facciamo mai cose contro i nostri azionisti".

Nagel ha poi smentito che l'operazione sia una risposta al deal Generali-Natixis ed ha affermato "non c'entra niente, questa operazione non guarda a Natixis".