Contro caro alloggi studenti: +60% borse studio dai Collegi Universitari di Merito

Pubblicato il 28/04/2025
Ultima modifica il 28/04/2025 alle ore 16:50
Teleborsa
Studiare lontano da casa comporta un impegno economico crescente per molte famiglie italiane, aggravato dall’aumento dei canoni di locazione (+inflazione dal 2022) e da una domanda di alloggi che supera l’offerta disponibile. In questo contesto, i Collegi Universitari di Merito, una rete di 57 strutture d’eccellenza in 18 città italiane, si confermano una risposta concreta per sostenere studenti meritevoli, indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza.

Secondo lo studio "I Collegi Universitari di Merito in Italia" realizzato dal Centro Studi IPE per la Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (CCUM), tra il 2017/18 e il 2021/22 le borse a copertura parziale della retta sono cresciute da 14 a circa 23 milioni di euro (+60%), con un’erogazione media di 4.400 euro annui per studente. Anche i contributi per la copertura totale delle rette sono aumentati, passando da 2 a 3,5 milioni (+81%).

Oltre a questi investimenti, i Collegi offrono ulteriori opportunità, come le borse INPS destinate ai figli di dipendenti pubblici. Grazie a questo sostegno, il costo della vita per uno studente in Collegio risulta spesso inferiore rispetto al mercato immobiliare privato, considerando anche i servizi aggiuntivi offerti. A Roma, ad esempio, il costo medio di una stanza singola è di 505 euro, mentre l’offerta dei Collegi si attesta a 392 euro (-22%). Analoghi risparmi si riscontrano a Padova (-23%) e Napoli (-29%), mentre differenze ancora maggiori si registrano a Brescia e Torino (-49%), Perugia (-50%), Cagliari e Verona (-53%), e Bari (-63%). Milano fa eccezione, con una situazione di sostanziale allineamento (645euro contro 687 euro).

Oltre 5.000 studenti ospitati (+40% rispetto al 2016/17)

Oggi i Collegi di Merito accolgono oltre 5.000 studenti universitari, con un aumento del 40% rispetto al 2016/17. L’ammissione si basa su criteri di merito che valutano il percorso accademico, le motivazioni personali e l’impegno extrascolastico. Gli studenti aderiscono a un progetto formativo personalizzato che si integra al percorso universitario, con attività di orientamento, tutorato, corsi di sviluppo personale, esperienze internazionali e iniziative culturali e sociali volte a potenziare competenze tecniche e trasversali.

I Collegi, riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca (D.M. 672/16), rappresentano quindi non solo una soluzione abitativa di qualità, ma anche un vero e proprio ambiente di crescita personale e professionale.

Immatricolazioni e iscrizioni universitarie in crescita

L’espansione dei Collegi si inserisce in un quadro più ampio di crescita delle iscrizioni universitarie. Dopo un calo registrato tra il 2010/11 e il 2015/16, il numero degli iscritti è tornato a salire, raggiungendo circa 1,7 milioni nel 2023/24. Dal 2020/21, le province che ospitano Collegi di Merito hanno visto crescere gli iscritti del 3,2%, quasi il doppio rispetto alla crescita media nazionale (1,8%), a conferma dell’attrattività crescente dei centri universitari urbani post-pandemia. Anche i dati sulle immatricolazioni mostrano una tendenza positiva, con circa 310.000 nuove iscrizioni nell’anno accademico in corso.

Un ascensore sociale per favorire crescita e diritto allo studio

"I Collegi Universitari di Merito sono una delle eccellenze del sistema accademico italiano e svolgono una funzione centrale di ascensore sociale", dichiara Carla Bisleri, Presidente della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito - "Il loro valore non si esaurisce nell’offrire una soluzione residenziale di alta qualità: gli studenti hanno accesso a molteplici servizi in un ambiente comunitario che permette di realizzare un’esperienza originale capace di accrescere le capacità relazionali e la convivenza tra culture differenti. Come Conferenza dei Collegi Universitari di Merito, siamo convinti che il modello educativo praticato nei Collegi possa rappresentare un punto di riferimento per rinnovare la didattica e per incrementare il diritto allo studio. Consentire ai giovani, a chi è motivato e capace, l’eguaglianza delle opportunità e l’accesso agli studi universitari e ad una formazione qualificata e orientata al lavoro, sono sia un principio costituzionale, sia una leva per creare una società dinamica e con forte mobilità".