"La morte di
Papa Francesco ci lascia un grande un
grande vuoto, ma nel frattempo ci dà anche
una grande responsabilità: continuare nel suo esempio di pastore umile, "Anawim", l'umile al cospetto di Dio, di una chiesa che voleva essere povera per cercare di arricchire e rendere più ricca la vita degli uomini". E' il commento di
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato
Anief, sulla morte di Papa Francesco.
"E' quello che anche noi vogliamo fare e che continuiamo a fare sempre", afferma il sindacalista, ricordando "Papa Francesco parlava sempre della
scuola come centro di sviluppo di un progetto, quello della costruzione di una
società più giusta, più equa, più solidale; una società che si deve basare sulla forza della pace e non sulla forza delle armi; una società che deve ritrovare anche quel patto all'interno della comunità educante, tra famiglie e personale docente, in un momento in cui il mondo, purtroppo, è dilaniato da guerre e difficoltà economiche, che non permettono a milioni di bambini di poter andare a scuola e di vivere e crescere la loro adolescenza e di diventare adulti e cittadini di un mondo sempre più giusto".
"E' importante quindi continuare nel suoi insegnamenti, non ultimo quello sull'
educazione all'ecologia, che lui chiamava antropologia, cioè la difesa del green, del verde, di un mondo ecosostenibile. Per Papa Bergoglio era una scelta naturale per l'uomo. E' su questi esempi che noi dobbiamo portare avanti, partendo proprio da
rispetto verso gli altri, verso i costumi e le religioni, verso il pensiero altrui, perché
questa si chiama libertà. Libertà dell'individuo di essere anche un uomo giusto", conclude Pacifico.