In oltre 22.000 incidenti di
sicurezza informatica, tra cui 12.195 violazioni di dati confermate, il coinvolgimento di
terze parti è raddoppiato (raggiungendo il 30%) con un'impennata del 34% nello sfruttamento delle
vulnerabilità a livello globale. È quanto emerge dallo studio di
Verizon Business che ha pubblicato il suo Data Breach Investigations Report (DBIR) per il 2025, evidenziando una drammatica impennata delle violazioni di dati a livello globale, con l'area EMEA che ha registrato un allarmante aumento delle intrusioni di sistema, salite alle stelle e quasi raddoppiate in un solo anno (53%).
Nell
'area EMEA, infatti, quasi un terzo delle violazioni (29%) ha avuto origine all'interno dell'organizzazione, in netto contrasto con la zona
APAC, dove solo l'1% delle minacce sono state originate da attori all’interno dell’organizzazione, e il
Nord America, dove rappresentano solo il 5% degli incidenti. Sebbene la regione EMEA abbia registrato il maggior numero di minacce interne, vi è stato un significativo calo del 41% di queste minacce nel 2025, dovuto soprattutto al rapido aumento di altre tipologie di violazioni.
“L'allarmante tasso di violazioni causate dai dipendenti nell'area EMEA sottolinea la necessità cruciale per le aziende di rafforzare la propria cybersecurity interna. Le organizzazioni devono andare oltre la difesa dalle minacce esterne e promuovere una cultura della sicurezza consapevole e responsabile al loro interno – ha dichiarato
Sanjiv Gossain, Group Vice President e Head of EMEA di Verizon Business – L'impennata delle intrusioni di sistema in tutta l'area EMEA è un forte monito per le organizzazioni a rafforzare urgentemente sia le difese esterne che i controlli interni, attraverso una formazione completa dei dipendenti, solidi controlli degli accessi e strategie zero-trust".