Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell'Italia, assieme a quelle
sull'economia globale e dell'area euro, e ancor più degli Stati Uniti, a riflesso dei dazi commerciali decisi dall'amministrazione Trump e delle rappresaglie adottate da altri paesi. Ora per lo Stivale, il Fmi pronostica una espansione del Pil limitata allo 0,4% quest'anno, a cui dovrebbe seguire un p
iù 0,8% nel 2026. Il FMI prevede anche che la crescita economica dell'Italia
resti inferiore all'1% almeno da qui al 2030. I dati sono contenuti nel Word Economic Outlook pubblicato in occasione delle assemblee primaverili a Washington.
Come detto, il FMI ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica globale, principalmente a seguito di dazi commerciali imposti dall'amministrazione Usa e delle rappresaglie decise da altri Paesi. Ora per quest'anno indica una espansione del Pil globale d
el 2,8%, cui dovrebbe seguire un più 3% nel 2026. I dati segnano un taglio di 0,5 punti percentuali per quest'anno e di 0,3 punti percentuali per il prossimo, rispetto alle stime che l'istituzione internazionale aveva aggiornato lo scorso gennaio. Nell'editoriale del rapporto, il Fmi afferma che dazi e contromisure rappresentano di per sé "un grande shock per l'economia". Inoltre "l'imprevedibilità con cui queste misure si sono dipanate ha a sua volta avuto un impatto negativo
sull'attività economica e sulle prospettive e, al tempo stesso, rende più difficile del consueto fare previsioni". Per gli Stati Uniti, il Fmi ha effettuato tagli alle previsioni di crescita di portata maggiore di quelle globali, con cui ora indica una espansione dell'1,4% quest'anno (-0,9 punti) e dell'1,5% il prossimo (-0,4 punti).
Per l'eurozona il taglio è stato più limitato e pari a 0,2 punti percentuali per entrambi gli anni, con una espansione ora stimata allo 0,8% sul 2025 e all'1,2% sul 2026. Per la Germania, il Fmi prevede crescita economica a zero quest'anno e un più 0,99% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali. Per la Francia è attesa una crescita dello 0,6% quest'anno e dell'1% il prossimo, tagliate rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti percentuali. Per l'Italia, il Fmi prevede 0,4% di crescita quest'anno e 0,8% il prossimo, con tagli di 0,3 e 0,1 punti percentuali. La Spagna si conferma il tra le grandi economie dell'area euro quella che mantiene tassi di espansione più vigorosi, 2,5% quest'anno e 1,8% il prossimo, nel primo caso rivista rialzo di 0,2 punti percentuali mentre il dato 2026 è stato confermato. Il Fmi ha poi nettamente tagliato le previsioni di crescita economica della Cina, al 4,5% quest'anno e al 4,6% il prossimo, rispettivamente 0,6 e 0,5 punti percentuali in meno. Per il Giappone prevede 0,6% di crescita quest'anno e il prossimo, sul 2025 un taglio di 0,5 punti percentuali sul 2026 di 0,2 punti percentuali. L'India resta l'economia del G20 con i maggiori tassi di crescita, 6,2% quest'anno e 6,3% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali; per la Russia il Fmi prevede 1,5% di crescita quest'anno e 0,9% il prossimo, nel primo caso la stima è alzata di 0,1 punti, per il 2026 è tagliata di 0,3 punti.
Al Fondo monetario inetrnazionale "non prevediamo recessione economica ma stimiamo che i rischi di recessione siano saliti dal 25% dello scorso ottobre al 40% al momento attuale".
Secondo il capo economista del Fondo monetario internazionale "
è molto importante preservare l'indipendenza delle banche centrali". Così Pierre Olivier Gourinchas, durante una conferenza stampa ha risposto a una domanda selle critiche rivolte dal presidente Usa, Donald Trump, al capo della Federal Reserve, Jerome Powell. In questa fase è molto importante "assicurare che le aspettative di inflazione restino ancorate". E per questo "un aspetto cruciale deriva dalla credibilità delle banche centrali. Le banche centrali devono restare credibili e parte di questa credibilità - ha detto durante la presentazione del World Economic Outlook - è costruita attorno alla loro indipendenza. Sotto questa prospettiva è molto importante preservarla"
(Foto: © Andrej Kaprinay, Ing./123RF)